Ecco il decreto polizia fiscale Stop sanatoria e conti spiati

L'emendamento del governo cancella la pace col Fisco Arriva la Superanagrafe bancaria. Bonus bebè ridotto

Ecco il decreto polizia fiscale Stop sanatoria e conti spiati

Pace fiscale addio. L'emendamento «omnibus» al decreto fiscale presentato dal governo ha cassato, di fatto, il vecchio articolo 9 che riguardava la dichiarazione integrativa speciale, ossia la sanatoria che avrebbe consentito di far emergere non oltre il 30% delle imposte non dichiarate con un tetto di 100.000 euro per ciascuno degli anni di imposta dal 2013 al 2017. Ora per chi ha fatto il «furbetto», come dice Di Maio, non c'è via di scampo. La Lega ha dovuto sottostare alle pressioni del Movimento 5 Stelle e abiurare uno dei capisaldi del programma elettorale del Carroccio. Tanto è vero che non meno problematico per i contribuenti sarà l'arrivo della «superanagrafe» dei conti correnti. L'Agenzia delle Entrate dovrà fornire i dati presenti nell'attuale anagrafe alla Guardia di Finanza. I dati fiscali potranno essere conservati per massimo 10 anni. Si tratta di un altro emendamento del relatore Fenu (M5S) approvato in commissione Finanze che prevede l'accesso ai dati di sintesi dei conti (saldo a inizio anno, a fine anno, importo totale di addebiti e accrediti, giacenza media annua) anche alle Fiamme gialle «per l'esecuzione delle attività di controllo tributario ovvero per finalità del rischio di evasione fiscale».

Tra le altre novità introdotte. Tra queste spiccano la sanatoria delle irregolarità formali e il bonus bebè in versione light. Per quanto riguarda la prima proposta, il testo precisa che «le irregolarità, le infrazioni e le inosservanze di obblighi o adempimenti di natura formale» commesse fino al 24 ottobre 2018 «possono essere regolarizzate mediante il versamento di una somma pari a 200 euro per ciascun periodo di imposta» violato. La somma dovrà essere versata in due rate di pari importo entro il 31 maggio 2019 ed entro il 2 marzo 2020. Il gettito previsto è di 101,67 milioni per l'anno 2020. Sempre in materia fiscale c'è da segnalare l'ok a un altro emendamento che allunga le rate per la rottamazione-ter aumentandone il numero massimo di rate da 10 a 18, rendendo così gli importi più leggeri. Le scadenze passano da 2 a 4 l'anno dal 2020. Nel 2019 le scadenze sono fissate per il 31 luglio e il 30 novembre e ciascuna rata sarà pari al 10% dell'importo dovuto.

Tornando all'emendamento «omnibus» del governo, spicca la riproposizione del bonus bebè: l'assegno (pari a 960 euro annui) varrà solo per il primo anno di vita del nuovo nato o per il primo anno di ingresso nel nucleo familiare dall'adozione e non più per i primi tre come nella precedente versione. L'importo è aumentato del 20% per ogni figlio successivo al primo. Il costo stimato è di 444 milioni.

Non si tratta dell'unica misura di spesa. «Abbiamo detto che non avremmo lasciate sole le Regioni colpite dal maltempo e così è stato: abbiamo inserito un fondo di 525 milioni per le alluvioni e le calamità naturali», ha commentato il sottosegretario all'Economia, Massimo Bitonci (Lega). Lo stanziamento istituito presso il Tesoro, si legge nell'emendamento, prevede infatti una dotazione iniziale di 474,6 milioni di euro per il 2019 e di 50 milioni per l'anno 2020.

Le imposte sulle sigarette elettroniche passano dal 50% al 5% (10% con nicotina). Riformulata anche l'imposta dell'1,5% sul valore di ogni transazione effettuata presso i money transfer a partire dall'anno prossimo. La Lega ha infine ritirato i 4 emendamenti per bloccare la riforma del credito cooperativo.

«In Aula presenterò nuovamente gli emendamenti per superare definitivamente una normativa che rappresenta un pericolo per le Bcc», ha dichiarato il senatore di Fdi, Andrea De Bertoldi che ieri ha visto approvato il proprio emendamento per il rinvio al 2019 della trasformazione in spa di PopSondrio e PopBari.

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