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"Ecco il nostro compito: un partito repubblicano per governare col centro con la destra democratica"

Ci anima la passione civile, l'amore per il nostro Paese con il quale siamo scesi in campo 27 anni fa e con il quale guardiamo al futuro

"Ecco il nostro compito: un partito repubblicano per governare col centro con la destra democratica"

Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) ho letto con sconcerto su alcuni organi di stampa che la mia famiglia e alcuni miei collaboratori si starebbero adoperando per le vicende che riguardano Forza Italia, i rapporti con la Lega e il progetto del centrodestra italiano. Sono notizie assolutamente inventate, che travisano radicalmente il senso della nostra iniziativa politica.

Mi dispiace che ancora una volta la mia famiglia sia chiamata in causa. I miei figli con la politica non c'entrano niente.

Io ho naturalmente un rapporto di totale fiducia e profondo affetto con i miei cari, ma - per scelta loro e mia nessuno di loro si occupa in alcun modo di politica e tanto meno del futuro di Forza Italia. Lo stesso vale per i manager che continuano ad occuparsi brillantemente delle aziende che ho fondato.

Voi di Forza Italia lo sapete molto bene, ma è utile ripeterlo per chi ci ascolta. Qualsiasi nostra decisione, come è sempre stato, la prendo io facendo sintesi delle opinioni del nostro gruppo dirigente.

Torniamo a noi.

Cari amici,
grazie di cuore per aver organizzato la prima riunione «in presenza» dopo tanto tempo nel quale ci siamo parlati solo da lontano.

Ora fortunatamente sto meglio ma i medici, per affetto e prudenza, ancora non mi consentono di partecipare ad eventi pubblici. Vi prometto però di essere presto con voi, anche in vista degli importanti appuntamenti elettorali di questo autunno.
In Lombardia Forza Italia c'è, è viva, è forte e vitale, grazie al lavoro di tutti voi, dei nostri assessori e consiglieri regionali, di Massimiliano Salini, dei nostri parlamentari, di tutti i nostri eletti e di tutti i nostri dirigenti.

Ci anima la passione civile, l'amore per il nostro Paese con il quale siamo scesi in campo 27 anni fa e con il quale guardiamo al futuro.

È la ragione per la quale sono ancora in campo e intendo rimanerci, nonostante tutto quello che mi è successo in questi anni, nonostante una strumentalizzazione di vicende giudiziarie del tutto infondate delle quali tuttavia non voglio parlare oggi.

Mi conoscete, non mi sono mai fatto scoraggiare dagli ostacoli di qualsiasi tipo, ho fatto e continuerò a fare tutto quello che considero giusto e utile per il mio Paese, per i nostri valori, per la libertà.

In questo spirito sosteniamo il governo Draghi, che senza di noi non sarebbe nato. Senza il nostro impegno in Europa e i nostri rapporti personali nel PPE, non avremmo le risorse del Recovery Plan, almeno non nella misura così generosa e abbondante che abbiamo ottenuto. Al governo continuiamo a portare il nostro contributo di idee e di proposte, con spirito costruttivo e responsabile.

Prima fra tutte la riforma fiscale, indispensabile perché il Paese possa ripartire, una riforma basata su un deciso taglio delle aliquote. Se applicata, la nostra proposta consentirà di non pagare nulla a chi guadagna meno di 12.000 euro l'anno e per tutti i redditi medio bassi di risparmiare dai 100 ai 400 euro di tasse ogni mese.

A questo si aggiunge la nostra richiesta di sospensione di tutte le cartelle esattoriali fino al 31 dicembre e la richiesta di composizione in termini ragionevoli del contenzioso degli anni passati.

Infine, è scontata la nostra assoluta opposizione ad ogni forma di tassazione patrimoniale e di tassa di successione.
Sulle nostre proposte, stiamo registrando in tutt'Italia grande attenzione e consenso fra i cittadini e fra le categorie produttive.

E quindi cari amici, la funzione di Forza Italia, la nostra funzione, è ancora essenziale. Noi dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia ma dobbiamo essere anche convinti del nostro futuro.

Non facciamoci scoraggiare dagli attacchi che ci vengono dalla sinistra: il futuro è delle società libere e delle idee liberali. Noi siamo gli unici a rappresentare in Italia queste idee, siamo in Italia la sola forza politica liberale, cattolica, garantista, europeista.

Noi crediamo che il nostro compito sia proiettato nel futuro, quindi non dobbiamo smettere di guardare avanti ed essere anche consapevoli che il nostro Paese non uscirà dalla crisi se non saprà riformare a fondo il sistema dei partiti, il sistema della rappresentanza politica.

Nel 1994 io non sono sceso in campo soltanto per bloccare la scontata vittoria della sinistra post-comunista. Avevo già allora in mente un progetto molto più ambizioso: realizzare in Italia una democrazia compiuta, come nei grandi Paesi dell'Occidente, una democrazia fondata sull'alternanza fra le due maggiori forze politiche.

Il nostro compito è quindi quello di costruire un partito repubblicano sul modello americano, nel quale il centro e la destra democratica si trovino insieme per governare il Paese. Questa è una condizione indispensabile non meno dei provvedimenti economici perché l'Italia possa davvero ripartire.

Dunque è un duplice appello, quello che rivolgo ai nostri amici del centrodestra, a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni: dobbiamo costruire da qui al 2023 quel partito unico che rappresenti la maggioranza degli italiani e che dia stabilità al governo del centrodestra.

Per questo nei giorni scorsi ho parlato, e intendo continuare a farlo, di Centrodestra Italiano. Parlo della costruzione di un unico partito che si candida a governare il Paese.

Un centrodestra orgogliosamente italiano, ma anche orgogliosamente europeo e occidentale, nel quale ognuno porti la sua identità, i suoi valori, la sua storia, ma che sappia parlare con una voce unica agli elettori.

Quando ho parlato di partito unico del centrodestra ho ricevuto molti consensi ma anche risposte scettiche o dubbiose. Non me ne meraviglio affatto, anzi direi che ci sono abituato.

È accaduto quando costruivo città giardino in anticipo di cinquant'anni almeno, quando costruire significava molto spesso limitarsi a stendere una colata di cemento.

È accaduto quando ho sfidato il monopolio RAI portando il pluralismo nel sistema televisivo.

È accaduto ancora quando ho promesso di fare del Milan, che era sull'orlo del fallimento, la squadra più titolata al mondo.

E tutti voi naturalmente ricordate quello che è successo, quello che si è detto quando nel '94 sono sceso in campo e ho sfidato tutti costruendo un partito che in pochi mesi è andato al Governo.

Sono abituato alle reazioni negative e allo scetticismo.

Del resto, ha ragione chi dice che una grande costruzione politica come quella che propongo non si improvvisa, non si realizza in pochi giorni, non può essere calata dall'alto, non può essere una fusione a freddo, tanto meno una fusione per incorporazione.

Noi abbiamo quasi due anni di tempo, fino alle elezioni del 2023, per costruire dal basso il Centro Destra Unito, con una attività intensa, cominciando da un coordinamento delle iniziative parlamentari, e poi coinvolgendo tante persone e tante energie, eletti, militanti, e anche esponenti della società civile oggi lontani dalla politica.

Si tratta di trasformare in un movimento politico unitario quello che già oggi è il comune sentire di tanti elettori di centrodestra, che ci chiedono di costruire una rappresentanza politica unitaria.

Fino ad oggi il centrodestra si è dimostrato unito e spesso vincente nelle occasioni elettorali, ma non sempre ha saputo governare unito o rimanere unito all'opposizione fra un'elezione e l'altra. Questo non accadrebbe se fossimo un solo partito, capace di riassumere storie e identità diverse senza sacrificarne nessuna.

Proprio per questo, perché nessuna identità va sacrificata, invito tutti i nostri azzurri a non preoccuparsi: questo progetto non significa affatto la smobilitazione o la liquidazione di Forza Italia.

Al contrario, noi di Forza Italia dobbiamo rafforzarci, organizzarci ancora meglio, estendere la ricerca del consenso, sapendo che un centrodestra unito sarà un centrodestra di governo solo se la nostra area, l'anima liberale, cristiana, europeista, garantista, sarà ampiamente e fortemente rappresentata. Questo compito possiamo svolgerlo solo noi, che rappresentiamo orgogliosamente in Italia il Partito Popolare Europeo.

Come sapete, io amo citare Erasmo da Rotterdam: una volta ho detto che la nostra discesa in campo nel 1994 è stata una lucida visionaria follia alla quale pochi credevano e che molti non comprendevano. Ora possiamo completare questa visione e questa follia.

Io voglio farlo con tutti voi come protagonisti, dobbiamo farlo noi tutti insieme.


Anche per questo, vi abbraccio uno ad uno e vi rivolgo ancora una volta il nostro storico saluto: Forza Italia, viva la Libertà.

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