"Ecco il nuovo centrodestra: liberali ma non sovranisti"

Berlusconi conferma il no all'esecutivo e detta la linea «Forza Italia tornerà il primo partito della coalizione»

"Ecco il nuovo centrodestra: liberali ma non sovranisti"

«N oi siamo i testimoni e i garanti della tradizione liberale. Per noi oggi inizia un cammino impegnativo per tornare a essere il primo partito in Italia e nel centrodestra, un centrodestra naturalmente lontano da ingenuità sovraniste».

Silvio Berlusconi dopo aver illustrato la sua preoccupazione per «il pericoloso scenario che si va delineando» e aver riconosciuto che «il capo dello Stato sta affrontando la crisi con l'equilibrio e la saggezza che gli abbiamo sempre riconosciuto» detta una sorta di manifesto per il rilancio di Forza Italia, mandando un messaggio agli alleati, agli elettori e agli stessi eletti del suo partito.

La promessa è quella di una svolta liberale e garantista, non populista, anti-giustizialista, nella speranza - spiegano gli azzurri - che il passaggio a vuoto in cui è incappato Matteo Salvini possa servirgli da lezione per giocare di squadra e ricostruire il centrodestra su basi nuove, maggiormente inclusive ed europee.

Berlusconi, accompagnato da Mariastella Gelmini, Anna Maria Bernini e Antonio Tajani, non alza certo i toni verso il leader della Lega e si attesta su un registro alto. Non passa inosservata la stretta di mano e il breve scambio di battute nel cortile d'onore del Quirinale proprio tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini alla guida delle delegazioni di Forza Italia in uscita e della Lega in arrivo per le consultazioni. Berlusconi e Salvini si intrattengono per il tempo di un saluto cordiale e un rapido scambio di idee. All'opposto Cinquestelle e Lega fanno tragitti diversi e fanno in modo di non incrociarsi.

Il discorso di Berlusconi dopo l'incontro con Sergio Mattarella mette in chiaro la linea su cui punterà Forza Italia in questo delicato tornante politico. «Quella che sta nascendo tra M5s e Pd è una soluzione politicamente sbagliata, che nasce da una manovra di palazzo, inadeguata ai grandi problemi lasciati sul tappeto dall'esecutivo dimissionario. Abbiamo manifestato al presidente ancora una volta la necessità di ridare la parola agli italiani. La nostra opposizione sarà ferma e senza compromessi, la nostra bussola sarà sempre quella dell'interesse della nazione. Il nostro orizzonte resta il centrodestra, di cui saremo il fulcro operativo e pensante. Comincia per Forza Italia un cammino impegnativo per tornare il primo partito, per essere il cuore, il cervello e la spina dorsale del centrodestra; un centrodestra lontano da ingenuità sovraniste e populiste. Solo Forza Italia è garante della tradizione liberale, democratica, cristiana, garantista, i soli eredi coerenti delle tradizioni politiche che hanno fatto grande il nostro Paese. Il nostro orizzonte rimane il centrodestra di cui siamo stati i fondatori e nel quale siamo insostituibili».

L'ultimo passaggio è quello in cui rivendica l'identità storica del partito azzurro e prende le distanze dal sovranismo: «Forza Italia deve essere il cuore del centrodestra non a carattere sovranista. La destra senza di noi non sarebbe in grado di vincere e se anche vincesse non sarebbe in grado di governare». La richiesta, insomma, è quella di un centrodestra non a trazione sovranista. Una linea che piace al partito. Mara Carfagna saluta l'arrivo del «cambio di linea che auspico da tempo». Ma è tutto il gruppo, riunito alla Camera da Mariastella Gelmini a dare un giudizio pienamente positivo delle parole di Berlusconi.

Un gruppo coeso nel rivendicare una identità azzurra distinta da quella della Lega, ma «dentro il centrodestra, mai in alleanza con il Pd». Fermo restando che, come dice la capogruppo della Camera «lo spazio al centro si dilaterà e noi dovremo occuparlo».

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