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Ecco la svolta anti-Salvini: sbarcati altri 900 migranti

A Lampedusa invasione di barchini. Bufera su Lamorgese: "I clandestini non portano il Covid"

Ecco la svolta anti-Salvini: sbarcati altri 900 migranti

Novecento clandestini, arrivati in 24 ore a bordo di 26 barchini: è questo il bilancio della nuova invasione minimizzata dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. «Nessun rischio per il coronavirus», ha dichiarato la titolare del Viminale. «Non sono i migranti a portare il Covid - ha detto ancora - i numeri non sono preoccupanti in relazione ai dati sul territorio italiano». E ancora: «Abbiamo inviato militari in Sicilia non per il Covid, ma perché gli arrivi erano tanti e la Sicilia sopportava un peso notevolissimo. Dai dati provenienti dalle strutture di prima accoglienza sappiamo che delle 56mila persone presenti solo il 2,7% è positivo».

Un controsenso in termini. Tuona la presidente di Fdi Giorgia Meloni, in un post su Facebook: «Quindi il Governo ci dice che migliaia di persone che arrivano dalle zone più povere e disastrate del mondo, che viaggiano ammassate con mezzi di fortuna, che sostano giorni o mesi in luoghi 'inumani' in Libia e nord Africa e poi attraversano il Mediterraneo in barconi stracolmi non corrono il rischio di essere contagiate. Ci prendono in giro? Capiamoci, o il loro racconto dei migranti che scappano dalla guerra e dalla disperazione e vengono richiusi nei lager è una menzogna, oppure lo è il fatto che i clandestini non sono soggetti ad elevato rischio di contagio».

Il coordinatore di Forza Italia a Lampedusa ha chiarito: «Sull'isola è stata chiusa una scuola, sei bambini e due maestre sono risultati positivi. Poi dicono che non sono i migranti a portare il Covid». Attilio Lucia, coordinatore della Lega, parla di «una notte d'inferno, con sbarchi che non finivano più e barchini in continuo arrivo. Peraltro, tutti i migranti sono stati portati all'hotspot di Contrada Imbriacola. Dopo il tampone saranno portati sulla nave quarantena Azzurra di Grandi navi veloci, ma anche la Snav Adriatica è già presente di fronte all'isola. Qualche marinaio della Azzurra ieri ha tentato di vendere delle stecche di sigarette ai lampedusani, come raccontano i lampedusani. Sigarette che sarebbero destinate (gratis) agli immigrati, che però le rifiutano. Per cui, la merce finisce sul mercato di contrabbando.

I primi sbarchi sono avvenuti sabato. Quindici in tutto, in giornata. Il resto, 11, con a bordo delle piccole barche soli tunisini, nella nottata tra sabato e domenica. È ovvio che quelle imbarcazioni di dimensioni ridotte non possono attraversare il canale di Sicilia senza rischi ed è altrettanto ovvio che vi siano delle navi madre che poi li lasciano a poche miglia dalle coste italiane. Eppure i satelliti, i droni, gli aerei di Frontex sono in grado di individuarli. Solo che il governo sa e fa orecchie da mercante, perché il business dell'accoglienza viene prima della salute dei cittadini italiani. La situazione è così fuori controllo che i lampedusani iniziano a non poterne più e minacciano un blocco.

Anche nel sud della Sardegna sabato sera sono arrivati numerosi clandestini. Undici persone sono scese da un'imbarcazione sulla spiaggia di Is Prunis, a Sant'Antioco. Cinque algerini sono stati rintracciati dai carabinieri nel poligono di Teulada. E ancora quattro immigrati sono approdati a Cala Verde. Un continuo arrivare sulle coste italiane. Mentre il governo continua a negare, nascondere, silenziare. E mentre le piattaforme come Alarm Phone annunciano l'individuazione di barconi con a bordo oltre 130 clandestini. Lanciano appelli: «Salvateli». Ma salvateli da cosa? Se non partissero allora sì che sarebbero in salvo.

Se gli altri 88 milioni di euro stanziati dall'esecutivo Conte per l'emergenza immigrazione fossero usati per aiuti nei Paesi di provenienza allora sì che gli sbarchi cesserebbero.

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