Politica

Effetto Bellanova sui migranti. In 450 sbarcano in Sicilia

Le voci della sanatoria sono già arrivate in Africa. Agrigento e Linosa prese d'assalto: molti sono in fuga

Effetto Bellanova sui migranti. In 450 sbarcano in Sicilia

Le lacrime del ministro Teresa Bellanova ci riportano dritta in casa l'invasione di migranti. Ieri ne sono arrivati altri 400 sulla spiaggia di Palma di Montechiaro, nell'Agrigentino. Ma anche a Lampedusa continuano gli sbarchi nel silenzio più assoluto del governo e soprattutto del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, che sembra essersi dileguata insieme ai comunicati stampa del Viminale. La notizia della regolarizzazione degli immigrati per eliminare il caporalato, in Africa si è diffusa alla velocità della luce e ora in molti, come documentato da alcuni addetti delle forze dell'ordine impiegati sul campo, arrivano convinti che in Italia si possa entrare come regolari e, per giunta, avere un lavoro. Risultato di quell'intesa giallorossa che affama gli italiani e illude chi arriva da fuori Europa di poter avere un futuro migliore, per la gioia di scafisti e delinquenti internazionali che ora si sfregano le mani annusando affari di prim'ordine.

In barba all'emergenza Covid, sebbene in Fase 2, lo sbarco di ieri è stato ben organizzato. I 400 sono arrivati su una nave madre, attraccata a pochi metri dalla spiaggia. I migranti sono scesi e sono fuggiti. Così ora agenti di polizia e carabinieri sono impegnati in una caccia all'uomo che toglie risorse al territorio. Gli individuati, secondo fonti accreditate, sono per lo più tunisini, giovani e in salute, che parlano bene italiano. Gente che non scappa certo da territori in cui si muore di fame. E pensare che il sindaco Stefano Castellino ha portato loro mascherine, bottiglie d'acqua, té e persino ciambelle. Un trattamento che agli italiani che pagano le tasse non viene certo riservato. Della nave madre, invece, nessuna traccia. Nonostante le ricerche della Guardia costiera sembra essersi dileguata. I nuovi arrivati si aggiungono ai 52 già sbarcati nelle scorse ore sempre nell'Agrigentino. Tutti di origine subsahariana e ai tre sbarchi autonomi di Lampedusa dei giorni scorsi. Una situazione che sta creando difficoltà anche agli operatori delle forze dell'ordine, che si lamentano perché obbligati a dirottare la propria attenzione sul fenomeno «sbarchi» anziché occuparsi della sicurezza sul territorio. Oltretutto, coloro che arrivano sulle coste italiane, dopo essere sbarcati e aver fatto un breve periodo nell'hotspot di Pozzallo o nelle strutture di accoglienza della Sicilia, vengono portati al nord, dove viene fornita loro tutta l'assistenza del caso, come non fossero clandestini approdati illegalmente, ma gente da accogliere tra tutti gli onori. L'altro ieri la Prefettura di Roma, ad esempio, ancora nel silenzio delle istituzioni, ha «disposto il trasferimento di 46 cittadini stranieri richiedenti la protezione internazionale provenienti da Agrigento», presso alcune strutture romane. Otto di loro sono finiti al Cas Staderini, 6 al Cas Chicco di grano, 10 al Cas Home Marino, 6 al Cas Marcellina, 6 al Cas Pomezia, 5 al Cas Porrino, 5 al Cas Riserva Nuova.

Il tutto mentre agli italiani, sempre più indignati, non stanno neanche arrivando i soldi promessi dal governo per l'emergenza Covid.

C'è gente che è alla fame, imprenditori costretti a chiudere le aziende, stagionali che rischiano di perdere tutto e, poi, c'è un governo che continua a dare mazzate al popolo, unico vero detentore della sovranità nazionale, ormai svenduta in nome di un'accoglienza che porta vantaggi solo a scafisti e terroristi internazionali.

Commenti