Elezioni e vertici, i 10 giorni che cambiano l'Unione

Incontro Merkel-Macron, Londra e la Brexit, Turchia al voto. Attesa per il consiglio europeo

Elezioni e vertici, i 10 giorni che cambiano l'Unione

La settimana cominciata ieri - ma in realtà l'intero periodo fino al 12 luglio, quando si terrà un summit Nato di particolare importanza - è una delle più calde dell'intero 2018, e non solo dal punto di vista meteo: vi si concentrano incontri politici al vertice di primario rilievo e appuntamenti elettorali decisivi, in grado di far cambiare direzione all'Europa. E l'Italia, con il suo premier e il suo governo freschi di nomina, vi è chiamata a destreggiarsi su temi la cui gestione avrà ricadute fondamentali.

Sullo sfondo dei vari appuntamenti che andremo a ricordare c'è il Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno, che avrà come piatti forti la revisione delle regole sull'immigrazione, messe in discussione con decisione dal nuovo governo italiano, e la discussione del bilancio Ue 2021-2027. Questa scadenza cruciale sarà preceduta dalle riunioni Ecofin e dell'Eurogruppo del 21 e 22 giugno a Bruxelles e a Lussemburgo. In vista di questi appuntamenti si svolgono in questi giorni una serie di incontri tra i leader dei principali Paesi dell'Ue: ieri la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha ricevuto a Berlino Giuseppe Conte (che ha insistito sulla ricerca di un'intesa sulla gestione dell'immigrazione e della lotta alla povertà in Europa: l'idea è quella di creare un fondo sociale europeo per il reddito di cittadinanza), mentre oggi incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron. Ma prima ha dovuto concordare un faticoso compromesso con il leader del partito cristiano-sociale bavarese (e suo ministro dell'Interno a Berlino) Horst Seehofer, che insiste per misure radicali sull'accesso dei migranti in Germania: la Merkel ha promesso che a Bruxelles cercherà l'intesa con i partner Ue, in mancanza della quale approverà il respingimento automatico dei profughi al confine.

In tema economico saranno sul tavolo le trattative su importanti riforme nell'Ue: su tutte quella dell'euro, con Berlino che punta a evitare la condivisione dei rischi, poi c'è quella dell'unione bancaria e il già citato tema della trasformazione del fondo salva-Stati in un fondo monetario europeo. Di grande rilievo anche l'incontro con la premier britannica sempre il 28 giugno a Bruxelles, che sarà preceduto da un'ennesima settimana di agonia politica di Theresa May al Parlamento di Londra, dove la premier stenta da mesi a compattare il suo partito sulla linea dell'addio alla Ue.

A Bruxelles la discussione sulle regole di Dublino, che l'Italia vuol vedere riformate, sarà complessa e dovrà anche tenere conto delle pretese del compatto «gruppo di Visegrad», i quattro Paesi est-europei guidati dalle battagliere Polonia e Ungheria che rifiutano il mantra brussellese della redistribuzione degli immigrati. Dal 1° luglio, peraltro, comincerà il semestre di turno a guida austriaca, con il cancelliere Sebastian Kurz su posizioni prossime a quelle di Visegrad e di Roma.

Domenica 24, inoltre, va al voto la Turchia, in una specie di sfida finale delle opposizioni che si sono unite per impedire al «sultano» Erdogan di imporre definitivamente la sua personale autocrazia islamista sul Paese.

Last but not least, il Consiglio

Atlantico dell'11 e 12 luglio: qui l'Italia, il cui nuovo governo ostenta simpatie per la Russia di Putin, sarà osservata speciale. Alla Nato certe ambiguità non sono gradite e dovremo scegliere chi sono gli amici e chi i nemici.

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