L'Aula di Montecitorio come il set di un reality. Gli scranni parlamentari come lo studio di Amici o come le spiagge dell'Isola dei famosi. E così la diretta dalla camera nel giorno del decreto sisma viene monopolizzata da un giovane deputato leghista che sceglie di intervenire non sul terremoto, ma per chiedere alla sua fidanzata di sposarlo. Spostando un bel po' il paletto delle proposte di matrimonio più stravaganti. Lui è Flavio Di Muro, 33enne di Ventimiglia (nato a Torino), eletto parlamentare con il Carroccio a marzo 2018. Lei si chiama Elisa De Leo, tre anni più grande di lui, appassionata di pattinaggio, di origini padovane ma ora a Ventimiglia anche lei. E questa coppia «di confine», che condivide oltre all'amore la passione per la Lega e per i gatti (ne hanno due, Frisbee e Berto), ieri è uscita dall'ombra e dalla riservatezza nella quale come ha ricordato poi lei era abituata a stare. Perché Di Muro, presa la parola dal presidente della Camera Roberto Fico, dopo un preambolo sull'importanza degli affetti troppo trascurati dagli «uomini istituzionali» impegnati nella «gestione delle emergenze», si è rivolto verso la tribuna dove sedeva la sua fidanzata per chiederle, anello ben in vista, «Elisa, mi vuoi sposare?». La proposta è stata accolta da un applauso, mentre i colleghi del Carroccio gli allungavano pacche sulle spalle. Solo Fico lo ha bonariamente rimproverato, ricordando come non fosse opportuno, in quella sede, «usare un intervento per questo». Ma l'aria della Camera, odorosa di fiori d'arancio e confetti, nel frattempo aveva contagiato anche la collega del Pd Stefania Pezzopane, da tempo sponsor delle frecce di cupido, visto che del suo amore con Simone Coccia Colaiuta è andata a parlare pure al Grande fratello, dove il compagno era concorrente. E così, nonostante l'invito di Fico alla sobrietà, la Pezzopane ha fatto gli auguri agli sposi e ha incassato pure lei un applauso bipartisan dall'Aula, affermando che «l'amore unisce». Ma le polemiche non sono mancate, sia per aver deviato l'attenzione da un decreto sul sisma a un tema «leggero», sia per aver scelto come teatro della proposta un luogo dove si dovrebbe celebrare non l'amore, ma la democrazia. Un punto sul quale non è d'accordo Carlo Rossella. «Sono felice che accadano queste cose - spiega l'ex direttore di Tg1 e Tg5 al Giornale - si sentono tante cose inutili in Parlamento. Mi sembra bello che in un'aula sorda e grigia, come diceva qualcuno, ci sia spazio per i sentimenti». «D'altronde l'amore - insiste Rossella - è la cosa più istituzionale che esiste. Anzi. L'amore è la grande istituzione su cui si basa la nostra società. E la visione di Di Muro è tradizionale, forte e molto coraggiosa perché fatta in pubblico e in quest'aula». Insomma, nessun errore, anzi: «Gli faccio i miei complimenti. E mi auguro che altri lo seguano dagli scranni di Montecitorio», conclude Rossella. Ed Elisa? Che ha pensato lei di quella «proposta d'Aula»? Intanto ha risposto di sì, risparmiando un finale amaro alla carrambata. Quanto al modo, all'inedita proposta «parlamentare», ha ringraziato Flavio per la sorpresa e per i «sei anni indimenticabili».
Ma accogliendo anche le critiche non poche piovute su Di Muro per la sua iniziativa. «Io vi capisco tutti ha scritto la ragazza comprendo i disappunti e vi dirò di più, magari diversi anni fa mi sarei arrabbiata anche io. Ma due minuti di amore non si negano a nessuno... neppure ai leghisti».
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