Stop alla vendita di alcol intorno agli stadi. Esclusione dall'Europeo per Inghilterra e Russia al prossimo episodio di violenza. Con la Francia in ginocchio da giorni per le follie degli hooligans, governo e Uefa muovono i primi (tardivi) passi per salvare faccia e immagine di una competizione appena iniziata, ma già segnata da incidenti, pestaggi e sangue. Quando la prima giornata non è nemmeno completata per ogni media internazionale l'aggiornamento principale non sono risultati e classifica marcatori. Ma il numero di fermati, feriti e contusi. La vergogna, come titola in prima pagina a caratteri cubitali L'Equipe, non si ferma alla carneficina del Porto Vecchio di Marsiglia. La vergogna è che una manifestazione nata per unire e gioire intorno a un pallone diventi l'ennesima occasione per sgretolare l'unità europea. Un'unità che già barcolla sotto l'ondata dei nazionalismi, condensati nella furia becera degli ultras, e del referendum sulla Brexit in programma tra 10 giorni esatti.
Un'altra giornata di sangue Ieri il copione si è ripetuto a Lille. Alle 21 era in programma Germania-Ucraina, ma nel pomeriggio è scattato l'assalto di una trentina di tedeschi agli ucraini vicino alla Grande Place. Intonati cori neonazisti: «Stiamo di nuovo invadendo la Francia». Anche qui scene di guerriglia urbana: tavolini ribaltati, sedie lanciate, fumogeni, bottiglie vuote usate come armi, caccia all'uomo. Solo l'intervento, in ritardo, della gendarmeria francese in assetto anti sommossa ha calmato gli animi.
Il problema sicurezza Per mesi le forze dell'ordine si sono preparate ad affrontare il pericolo numero uno, il potenziale attacco del terrorismo islamico. Un incubo dopo gli attentati del 13 novembre a Parigi, quando vennero presi di mira il Bataclan e proprio lo Stade de France. Una questione delicatissima, con l'impegno di migliaia di uomini nella prevenzione e nel controllo del territorio, ma pure del web. Forse, alla luce della cronaca nera recente, la polizia francese ha però sottovalutato i rischi degli hooligans. Nonostante anche il tranquillo calcio francese avesse avuto diverse avvisaglie quest'anno. Prima con le partite rinviate in Corsica dopo gli scontri tra tifosi del Bastia e polizia e poi con l'arsenale trovato nelle curve dello Stade de France per la finale della coppa nazionale Psg-Marsiglia del 21 maggio. Il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve ha predisposto una torre di controllo fuori Parigi per gestire il lavoro dei 100mila agenti francesi e dei 180 spotters, colleghi stranieri arrivati dai 23 Paesi ospitati. Ma il problema è anche il filtraggio dei violenti in partenza, un meccanismo difettoso. Proprio ieri la Germania aveva bloccato a Treviri 18 hooligans in partenza per Lilla. Tutto inutile.
Un film già visto Tutte le ultime edizioni dell'Europeo sono state teatro di incidenti. Nel 2012 toccò a Ucraina e Polonia. Portoghesi contro tedeschi a Lviv, russi contro cechi a Breslavia, croati contro irlandesi a Poznan. Quattro anni prima il quarto di finale Turchia-Croazia a Vienna vide incidenti prima del calcio d'inizio. E a Euro 2000 a Charleroi 347 inglesi vennero arrestati a margine del match con la Germania. Senza contare la guerriglia, ancora a Marsiglia, prima della gara del Mondiale '98 Inghilterra-Tunisia, quasi un antefatto alla carneficina di sabato.
Un futuro nero Se è impossibile controllare centinaia di migliaia di tifosi che si riversano in un unico Paese, figuriamoci cosa potrà
accadere tra quattro anni. Con l'Europeo 2020 che l'Uefa ha voluto «diffuso» in 13 città di altrettante nazioni. Nato per unire, dividerà ancora di più. Ma intanto c'è da aggiornare il triste bollettino di guerra giornaliero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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