Esce la "razza", entra il "sesso" La Carta francese si rinnova

«Sì» unanime al primo voto. Ora tocca all'Assemblea

Esce la "razza", entra il "sesso" La Carta francese si rinnova

Esce la parola «razza», entra l'espressione «senza distinzione di sesso». La Costituzione francese si è rinnovata, per stare al passo con i tempi. O, forse, proprio per contrastare le recenti tendenze. Ieri le modifiche sono state approvate all'unanimità dalla Commissione parlamentare, il che fa ritenere che, quando approderanno all'Assemblea, riceveranno il «sì» definitivo. E il paragrafo dove ora viene sancito che la Francia garantisce l'uguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini «senza distinzione di origine, razza o religione» sarà cambiato in: «senza distinzione di sesso, origine o nazionalità».

La discussione dei parlamentari d'Oltralpe è partita dal presupposto che il termine «razza», introdotto nella Costituzione nel 1946 per respingere le teorie razziste su cui si era basato il nazismo, sia oggi «frainteso» e «infondato», dato che è dimostrato che non esistano «razze» all'interno della specie umana. Tutti i gruppi si sono mostrati d'accordo nel sopprimere la parola.

Lo stesso consenso bipartisan registrato sulla proposta di inserire all'interno della Carta un riferimento al fatto che il sesso non possa essere un elemento discriminatorio. «Per raggiungere una società egualitaria, il principio di uguaglianza delle donne e degli uomini di fronte alla legge deve irrigare tutte le nostre leggi - ha commentato una delegazione per i diritti della donna -. È imperativo oggi renderlo un principio fondamentale collocandolo più chiaramente nella nostra Costituzione».

Respinti, invece, tutti gli

emendamenti che chiedevano di declinare anche al femminile i nomi delle cariche menzionate nel testo: presidente, primo ministro, ambasciatore rimarranno tali, a indicare indistintamente sia l'uomo che la donna che li ricoprono.

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