Esondazioni e gelo, l'Italia nel caos

In Emilia inondata la reggia di Colorno. Paesi evacuati e ora c'è il rischio valanghe

Tiziana Paolocci

La prima vera ondata di maltempo ha piegato il nord Italia. Dopo trentasei ore di vento, pioggia, mareggiate e neve il bilancio è da bollettino di guerra.

E se da una parte hanno esultato quanti hanno approfittato del ponte dell'Immacolata per andare a sciare, dall'altra la vita quotidiana di centinaia di persone è stata penalizzata dalla chiusura di strade nel Nord-Ovest, soprattutto in Piemonte e Liguria, smottamenti e treni in difficoltà sui binari ghiacciati. Non è andata meglio a diverse migliaia di italiani, rimasti senza energia elettrica, alle famiglie evacuate per laghi e fiumi esondati e a quanti sono rimasti spiazzati dalla sospensione dei collegamenti marittimi verso le isole siciliane.

La situazione più difficile si è registrata in Emilia-Romagna, dove è esondato l'Enza, affluente del Po, ed è stato necessario evacuare il paese di Lentigione. La piena del Parma è stata durante la notte in parte trattenuta nella cassa di espansione di Marano, dove sono state azionate le paratoie, ma la portata di notevoli dimensioni ha causato criticità a Colorno, dove il ponte storico è stato chiuso e la reggia inondata. Anche la piena del Taro ha causato alcuni allagamenti nell'area Cepim.

In Liguria, invece, è passata la paura e la situazione meteorologica e idrologica è migliorata. Nello Spezzino, invece, è rientrata la piena del Magra, che faceva paura a Bocca di Magra, dove le acque hanno allagato strade, cantieri nautici e giardini. Ma restano ancora fuori casa una trentina di famiglie.

In Lombardia rischio valanghe in montagna e frane nella Bergamasca, mentre ovunque è allerta ghiaccio e il livello del Po è salito di un metro in 24 ore in provincia di Pavia. Incessante, invece, il lavoro del personale di E-Distribuzione per il ripristino del servizio elettrico in alcuni Comuni delle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Bologna colpite dalle forti raffiche di vento e neve ghiacciata che hanno provocato la caduta sulle linee elettriche di alberi.

In Abruzzo all'Aquila il vento forte ha abbattuto alberi, scoperchiato tetti e fatto

crollare un edificio danneggiato dal terremoto del 2009, ma rimasto in piedi, mentre in Umbria decine gli interventi dei vigili del fuoco. Nei prossimi giorni maltempo in Toscana, Umbria e Lazio, mentre andrà meglio al Nord.

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