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L'Ue non aggiorna i conteggi sui clandestini. Ma uno studio la smaschera

L'ultima ricerca in ambito comunitario è del 2008, per sapere i dati reali sulla presenza di migranti irregolari in Europa occorre leggere un lavoro svolto da un think thank Usa. In totale, i clandestini potrebbero essere quasi 5 milioni

L'Ue non aggiorna i conteggi sui clandestini. Ma uno studio la smaschera

Quello dell’immigrazione è un tema molto delicato, il quale risulta ben sentito dalla popolazione e recepito come tra i più importanti da affrontare in previsione futura.

Questo oramai da anni, non solo da quando la guerra in Libia, il conflitto in Siria e le primavere arabe dal 2011 in poi hanno contribuito a gonfiare i numeri di coloro che sbarcano ed approdano all’interno dei paesi del vecchio continente. Eppure il fenomeno a livello europeo non ha una conoscenza approfondita, così come si potrebbe pensare.

In particolare, ad oggi per sapere quanti migranti irregolari ci sono in Europa è necessario rivolgerci alle ricerche svolte oltreoceano. Infatti, l’ultima ricerca credibile in tal senso, è stata effettuata nel 2017 dal Pew Research Center, un think thank con sede a Washington che ha approfondito il caso relativo alla presenza di irregolari nei 28 paesi dell’Ue.

Tra i cassetti della burocrazia di Bruxelles invece, l’ultimo conteggio risale al 2008. Ben 12 anni fa, ma soprattutto un periodo che oramai è considerabile, sotto il profilo migratorio, in un’altra epoca. Non c’erano ancora state le primavere arabe, né tanto meno tutti i vari elementi che hanno contraddistinto l’immigrazione nelle ultime annate.

All’epoca le stime europee hanno attestato la presenza nel nostro continente di un numero compreso tra 1.9 e 3.8 milioni di migranti irregolari. Poi, come detto, in ambito comunitario non è stata effettuata nessun’altra ricerca. Per negligenza, per sottovalutazione del fenomeno oppure per precisa scelta politica, questo al momento non è dato sapere.

Il conteggio fornito, ed aggiornato al 2017, dal Pew Research Center ha lanciato numeri ben più alti rispetto al 2008. E questo, senza dubbio, c’era da aspettarselo. Secondo il think thank Usa, i migranti irregolari in Europa sarebbero tra i 3.9 ed i 4.8 milioni. Nell’anno precedente, ossia nel 2016, si è raggiunto il picco di 5.3 milioni. All’interno di questo gruppo non sono stati compresi i migranti richiedenti asilo, bensì solo coloro che sono risultati stanziati senza permesso nei vari paesi comunitari.

Oltre al dato complessivo, è interessante notare la disposizione territoriale dei migranti irregolari all’interno del territorio dell’Ue. In particolare, il 70% di loro è stanziato in quattro paesi: Gran Bretagna (compresa in questa ricerca all’interno dell’Europa), Germania, Francia ed Italia. Le prime due nazioni da sole assorbono quasi il 50% degli irregolari presenti in Ue.

Un dato del genere spiega come mai in certi paesi, piuttosto che in altri, il fenomeno migratorio è così sentito ed avvertito. Circa cinque milioni di irregolari su una popolazione europea di quasi 500 milioni di abitanti, rappresentano complessivamente appena l’1% del totale. Ma la loro concentrazione soprattutto in determinate zone, fa sì che la percezione della presenza di irregolari venga vista con maggiore insofferenza da chi abita nei paesi più interessati dal fenomeno.

Non è comunque solo una questione di numeri: l’afflusso di irregolari e dunque di persone che vivono in un contesto potenzialmente al di fuori della legalità, è un elemento difficilmente digeribile dalle società e dalle varie comunità. Ed è soprattutto in grado di far aumentare la percezione del problema, specialmente sotto il profilo della sicurezza.

Interessante anche il dato relativo al numero di migranti regolari presenti in Europa: sono circa 20 milioni, dunque il rapporto tra questo gruppo e quello degli irregolari è di quattro ad uno. In pratica, ogni quattro migranti regolari vi è un irregolare.

Per quanto riguarda l’Italia infine, gli irregolari nel nostro paese sarebbero più di mezzo milione: il loro numero oscilla tra i 500.000 ed i 700.000.

Tuttavia, all’interno di questo dato sono presenti anche i richiedenti asilo.

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