Cronache

"Furia esplosa dopo mesi di repressione"

Lacrime di gioia, piazze gremite e festeggiamenti che sono andati avanti fino all'alba in tutte le città. Ma la "notte magica" dell'Italia per il successo degli Azzurri è stata anche la notte degli eccessi, complici le restrizioni imposte dal Covid

"Furia esplosa dopo mesi di repressione"

Lacrime di gioia, piazze gremite e festeggiamenti che sono andati avanti fino all'alba in tutte le città. Ma la «notte magica» dell'Italia per il successo degli Azzurri è stata anche la notte degli eccessi, complici le restrizioni imposte dal Covid. Questa esplosione di gioia all'ennesima potenza, come spiega la psicoterapeuta Giulietta Vulcano, affiliata al Centro di Terapia Strategica di Roma, è una sorta di riscatto dal virus, ma anche una conseguenza.

Dottoressa Vulcano cosa intende?

«Tutti, ma in particolare i ragazzi, per un anno e mezzo sono stati costretti a rinunciare alla socialità. Ieri, invece, in nome della nazione hanno dato libero sfogo al loro bisogno di sentirsi gruppo. Dopo mesi di repressione, necessaria per contenere il virus, non hanno rispettato il distanziamento, le mascherine, il divieto di assembramento come se la vittoria sia stata una sorta di lasciapassare per superare quel senso di reattanza che le imposizioni creano».

Cosa significa dottoressa?

«Tutti noi e maggiormente gli adolescenti ci siamo sentiti minati nella nostra libertà di espressione. Le imposizioni creano un senso di frustrazione e domenica la vittoria è stata una sorta di libera tutti, come a voler dimenticare quel carico immenso di sofferenza, dolore e angoscia che la pandemia e di conseguenza le restrizioni hanno creato. Quasi a voler dire abbiamo sofferto insieme ora gioiamo insieme senza pensare però al rischio di una impennata dei casi, perché la pandemia non è finita».

Ci sono ragazzi che hanno festeggiato per la prima volta e magari non amano il calcio. Perché?

«Per sentirsi gruppo. Sono stati loro a pagare di più in termini di socialità e di contatto, fondamentali per loro. E domenica uniti dal pallone sono tornati anche ad abbracciarsi in nome di un bisogno di normalità. Non dimentichiamo, poi, che il calcio diventa una forma di riscatto per chi ha perso molto per il virus. La vittoria dell'Italia è stata una sorta di riscatto anche sugli altri paesi europei. Siamo stati la nazione che ha pagato il prezzo più caro in termini di vite per la pandemia. Alzare la coppa dopo 53 anni è stata una gioia collettiva.

Perché allora ci sono stati però tanti episodi di violenza?

«L'esplosione della rabbia e dell'aggressività incontrollata sono purtroppo i risultati di quella giusta repressione che abbiamo dovuto subire tutti per fronteggiare il Covid».

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