Gli ex vicini della Trenta: "Donna discreta e cortese, invitò a pranzo un migrante"

Parlano i condomini del palazzo in cui Elisabetta Trenta ha una casa di proprietà: "Quando c'era lei la via era sorvegliata e svuotavano i cassonetti"

Gli ex vicini della Trenta: "Donna discreta e cortese, invitò a pranzo un migrante"

"Elisabetta ha vissuto sempre qui, da quando è venuta a Roma. Lei, il marito e un cagnolino che gli è stato regalato da poco. Una coppia a modo, molto discreta e cortese, davvero semplice". Così descrivono l'ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta i suoi ex vicini, condomini del palazzo nel quartiere Pigneto, dove la grillina ha alloggiato per anni. Lì, la Trenta ha ancora una casa di proprietà.

"La scorta nemmeno saliva fin su all'appartamento, lei si faceva portare al palazzo, poi entrava sola anche quando tornava dal supermercato e da sola si portava per cinque piani le buste della spesa. Lei e il marito a me piacciono, prima che Elisabetta diventasse ministro andavano a lavoro in bicicletta, per non inquinare", raccontano gli ex vicini di casa della pentastellata, che da ieri è al centro delle polemiche, a causa di un alloggio di servizio. L'ex ministro, infatti, non ha lasciato l'appartamento in centro a Roma, che le era stato assegnato, mentre era nella squadra di governo. Il motivo? Secondo la Trenta, avrebbe ancora diritto ad alloggiare lì, dato che la casa sarebbe stata riassegnata al marito, in qualità di ufficiale dell'Esercito.

Ma gli altri esponenti del Movimento 5 Stelle l'hanno attaccata e hanno chiesto che rinunciasse immediatamente alla casa, richiesta che ha ottenuto una risposta negativa. Ora, a parlare sono gli ex vicini di casa di Elisabetta Trenta, che si dissociano dalle accuse lanciante all'ex ministro dai 5 Stelle, insistendo sulla descrizione di "una persona per bene".

"Da qui è andata via ad aprile scorso- ha racontato un inquilino della sua stessa scala all'AdnKronos-A me ha detto che nemmeno lo avrebbe lasciato l'appartamento, ma in centro si sentiva più sicura e poi le serviva una sistemazione valida che le assicurasse anche una possibilità di rappresentanza che qui, a pochi passi dalla sopraelevata, non aveva". Poi ha aggiunto che "se dovesse tornare dopo un trasloco tanto recente, sarebbe un tantino disagevole per lei, avanti e indietro con gli scatoloni. Perché sì, la casa non l'ha affittata. È ancora sua, come l'ha lasciata".

Una donna descrittta come "generosa e discreta" dai suoi ex vicini, che non solo ne hanno un ricordo piacevole, ma addirittura la rimpiangono, perché "finché ha vissuto qui si vedevano forze dell'ordine giorno e notte, svuotavano regolarmente i cassonetti".

Infine, c'è chi ricorda un episodio particolare, avvenuto durante gli anni in cui la Trenta, non ancora ministro, ha alloggiato nel quartiere Pigneto: "Qui sotto, in strada, ha vissuto per diverso tempo un ragazzo, uno di quelli fatti entrare in Italia e parcheggiati in un centro di prima accoglienza salvo esser sbattuti fuori senza documenti né assistenza in mancanza di alternative concrete - racconta un anziano -Nessuno fece mai nulla per lui, Elisabetta lo invitò in casa sua per offrirgli il

pranzo, gli regalò un telefonino e si adoperò per rimandarlo a casa. Le dissi che era stata incosciente, insomma, quello sarebbe potuto essere un malintenzionato. Mi colpì molto la sua generosità".

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