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Fa flop anche il premio a chi paga le tasse

Due decreti, due moduli e 250 giorni per la "menzione". E solo in 127 si fanno avanti

Fa flop anche il premio a chi paga le tasse

Chi si lamenta perché la Pubblica amministrazione paga dopo mesi, in realtà dovrebbe ritenersi fortunato. Il ministero dell'Economia infatti impiega otto mesi solo per dire grazie, figurarsi quando c'è da tirar fuori dei soldi.

A marzo dell'anno scorso, quando il Paese era nel pieno della prima ondata del virus, il governo ha pensato bene di inserire nel Cura Italia una misura simbolica. All'articolo 71 del primo decreto, che stanzia gli aiuti anti-Covid, si prevede infatti una speciale «menzione per i contribuenti i quali, non avvalendosi di una o più tra le sospensioni di versamenti» previste dal decreto «effettuino alcuno dei versamenti sospesi e ne diano comunicazione al Ministero». Tradotto dal burocratese: se decidi di pagare le tasse nonostante tu abbia diritto a sospenderle a causa del Covid, il governo ti ringrazierà formalmente. Unica condizione: che il solerte pagatore segnali al Mef di aver pagato i tributi che avrebbe potuto rimandare.

L'Italia si trovava allora, e si trova tuttora, in una fase di grande difficoltà finanziaria. Le casse pubbliche languono e non c'è dubbio che il contribuente puntuale oggi è prezioso. E un grazie in fondo al ministero non costa nulla. La potenziale platea tra l'altro è fatta di partite Iva, cioè di persone che non hanno lo stipendio fisso e, pur continuando a lavorare, potrebbero aver subito cali del fatturato. Come Roberto Fontenova, un commercialista di Latina che ha deciso di chiedere la menzione già a marzo. «Io credo che abbia sbagliato chi ha approfittato dei benefici pur non avendone bisogno - racconta Fontenova - è tutto debito che peserà sui nostri figli». Fontenova manda fiducioso una Pec e aspetta. I mesi passano fino al 15 ottobre, quando il Mef emana addirittura un decreto ministeriale apposito per disciplinare le modalità con cui sarebbe stato gestita la menzione ai meritevoli. E il decreto prevede pure una nuova comunicazione da parte degli interessati, con apposito modulo da scaricare dal sito del ministero. Fontenova imperterrito manda la nuova comunicazione e finalmente il 3 dicembre, oltre 250 giorni dopo il primo decreto, arriva una letterina prestampata e firmata dal ministro Roberto Gualtieri che conclude con «il nostro più sincero ringraziamento». In più il nome di Fontenova viene pubblicato sul sito del Mef insieme agli altri volenterosi. Non c'è da stupirsi che l'elenco comprenda appena 127 nomi, visto che 250 giorni, un modulo e due mail sono parecchi per ricevere una pacca sulla spalla. Una nuova figuraccia. «Che vuol fare? - commenta Fontanova - è la burocrazia che è il male del nostro Paese». Ma anche l'ideologia che traspare dal nome inventato ad hoc: «Contribuenti solidali». La solidarietà in realtà non c'entra: le tasse sono uno scomodo dovere.

Tranne per chi scrive norme così: per loro, come si sa, «le tasse sono bellissime».

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