Fabbri, il rocker col codino in corsa per il centrodestra

Fabbri, il rocker col codino in corsa per il centrodestra

RomaÈ fin troppo facile definirlo il sindaco rock della Lega. Scorciatoia giornalistica forse inevitabile per un ragazzo di 35 anni che si presenta con i capelli lunghi raccolti in un codino, suona il basso e la chitarra da quando aveva 15 anni e ha fondato un gruppo di rock melodico, i «Nausicaa», non disdegnando cover dei Pearl Jam e degli U2 (e si appresta a organizzare una session folk-acustica in cui suonerà pezzi di De Andrè). Ma al di là delle istantanee di colore, Alan Fabbri, candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna per il centrodestra, è un primo cittadino che più che sul look ha puntato forte sul rapporto con la gente, dimostrando di saper annullare le distanze e dialogare con tutti, senza selezione all'ingresso.

Una capacità «certificata» dalle urne. Approdato alla guida di Bondeno, comune del Ferrarese, come una sorta di alieno, vincendo al ballottaggio nel 2009, nel 2014 ha strapazzato il suo avversario raggranellando il 65% dei consensi (con il Pd fermo al 27% in un territorio certo non estraneo al retaggio e alla tradizione «rossa»). Un valore aggiunto acquisito anche nei giorni difficili del terremoto quando il sindaco si rimboccò le maniche e ci mise la faccia, prendendosi magari insulti e lamentele, ma facendosi apprezzare anche dagli avversari politici nelle fatiche della ricostruzione.

Adesso Fabbri, laurea in Ingegneria, tifoso della Spal, si prepara alla sfida della vita, una classica missione impossibile, un po' sul modello di Giorgio Guazzaloca nel 1999, quando un altro alieno riuscì a vincere in una città-simbolo come Bologna («ma io non l'ho mai conosciuto, ero troppo piccolo», confessa). Lui, però, non crede all'inviolabilità dei palazzi emiliano-romagnoli. «C'è da lavorare molto, ma se si girano strade, bar, ristoranti, supermercati, parrucchieri ci si rende conto che il tempo di dogmi e miti consolidati è finito. Il Pd ha assecondato i governi nazionali, noi versiamo 15 miliardi più di quello che riceviamo, ma quando c'è stato il terremoto ci hanno fatto sentire come se ci concedessero l'elemosina. È tempo di pensare in termini pratici, non ideologici». Nel suo programma compare una proposta di autonomia fiscale per la regione e una scelta prioritaria a favore dei cittadini “storici” nell'accesso ai servizi regionali.

Silvio Berlusconi gli ha chiesto di ritoccare il look - «Sei un bel ragazzo, ma se tagli i capelli stai meglio» - ma Fabbri da questo orecchio non ci sente: «È stato molto attento ai problemi della Romagna. I capelli? Ma no, scherzava...».

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