Treviso Sparita. L'assistente sanitaria che all'ambulatorio La Madonnina di Treviso ha vaccinato 500 bambini per finta è sparita. Da due giorni non risponde più al telefono, ha cancellato i profili social e non si presenta al lavoro. Anzi, un solo certificato di malattia, giunto ieri alla direzione sanitaria dell' Ulss 2 trevigiana (Unità locale socio sanitaria) dove lei operava. Ma alle chiamate telefoniche come ci conferma il direttore generale dell' Ulss 2 Francesco Benazzi, non risponde. Né si fa in alcun modo trovare.
«L'abbiamo cercata per dirle che ha un procedimento in corso spiega Benazzi al Il Giornale al telefono ma da due giorni non risponde e oggi è arrivato questo certificato di malattia. Non sappiamo per quale causa per motivi di privacy. Noi abbiamo già detto che mandiamo fuori la visita medico fiscale».
La donna, 31 anni, che vive nella provincia di Treviso, si era diplomata a Conegliano nel trevigiano con un diploma universitario triennale in materie sanitarie. Poi aveva lavorato in vari ospedali in Friuli e a gennaio dell'anno scorso era giunta a Treviso.
Nemmeno il tempo di insediarsi e di ambientarsi che già si era messa a far finta di vaccinare le piccole creature che mamme e papà accompagnavano, credendo di affidarle in buone mani. E infatti le sue mani, tutti credevano, fossero di seta, dal momento che i bambini durante i vaccini non piangevano. A tradirla, infatti, proprio il mancato pianto dei piccoli.
Sono state le colleghe che sospettose del fatto che i bimbi non piangessero, si sono rese conto che all'interno dei contenitori delle siringhe rimaneva del liquido, scoprendo così anche le fiale gettate via. La donna incriminata prendeva la fialetta, faceva finta di iniettare il vaccino, gettava via la siringa e registrava anche l'avvenuta profilassi. Subito era partita l'indagine condotta dall' autorità giudiziaria e dai Nas di Treviso, ma inizialmente la Procura aveva archiviato la pratica «in assenza di elementi a carico».
L'unità sanitaria non si era fermata e dopo vari test a campione è stato provato che di 25 bambini vaccinati da lei, 23 non avevano anticorpi per alcun tipo di vaccinazione.
Ora la Procura valuta se riaprire l'inchiesta archiviata o avviarne una nuova sulla base dei nuovi elementi. In corso ci sono anche accertamenti all' Ass 3 (Azienda per l'assistenza sanitaria) Alto Friuli. Ora la donna rischia il licenziamento.
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