Family Day, cattolici contro Renzi: “Che faccia tosta a chiederci il voto"

Il leader del Family Day, Massimo Gandolfini, risponde all'appello di Renzi al mondo cattolico: "Dopo unioni civili e biotestamento ci vuole la faccia di piombo per chiederci il voto"

Family Day, cattolici contro Renzi: “Che faccia tosta a chiederci il voto"

A due settimane dal voto del 4 marzo, l’appello di Matteo Renzi al mondo cattolico sembra non convincere i diretti interessati. Del resto, ieri, dal palco dell’auditorium dell’Istituto Massimo, all’Eur, era stato lo stesso leader del Pd a mettere le mani avanti. "Abbiamo avuto punti di discussione con una parte importante del mondo cattolico”, ricorda Renzi. A provocare la frattura, anche all’interno dello stesso Partito Democratico, ammette, c’è stata prima la legge sulle unioni civili, poi quella sul biotestamento.

Ma il leader Dem, dall’istituto retto dai padri Gesuiti, rivendica anche i successi della legislatura, sottolineando l’impegno del Pd sui temi cari a Papa Francesco, come “l’attenzione al creato”, la “lotta al caporalato”, il “terzo settore”, la battaglia contro gli “sprechi alimentari”, la legge sul “dopo di noi” e gli sforzi per la “cooperazione internazionale”. Tra i cattolici, tuttavia, c'è chi non sembra per niente disposto a lasciarsi alle spalle gli screzi del passato. “Renzi ci ricorderemo” era, a ben vedere, il testo di uno degli striscioni esposti al Circo Massimo durante il Family Day del gennaio 2016. E oggi è proprio il leader del Family Day, Massimo Gandolfini, a sferrare un duro attacco contro il segretario del Pd: “Ci vuole la faccia foderata di piombo per fare un appello al voto cattolico, dopo una legislatura che ha visto un'offensiva senza precedenti all'antropologia umana e alla libertà di pensiero: basta ricordare due fiducie sulle unioni civili, private delle adozioni solo grazie al Family day, e il voto sul bio-testamento senza libertà di coscienza”.

Ma l’elenco non si ferma: “A questo si aggiungono le proposte di legge per la legalizzazione delle droghe, il ddl sull'omofobia che colpisce i reati di opinione, i tentativi di introdurre l'ideologia gender nella riforma della scuola, il divorzio lampo e ancora la nomina, qualche giorno fa, di Manconi all'Unar, personaggio da sempre schierato su posizioni ultra liberiste e pro LGBT”. Anche sul futuro programma del Pd il leader del popolo del Family Day, in una nota diramata ai giornalisti, esprime perplessità: “C'è un larga frangia del partito capeggiata dalla Cirinnà che sostiene pubblicamente la necessità di legalizzare l'utero in affitto, l'eterologa per tutti e il commercio senza limiti di gameti: una componente così influente da impedire che il PD prendesse una posizione netta contro la maternità surrogata sia in occasione delle diverse discussioni parlamentari in materia sia nei consessi internazionali, dove da anni si cerca di far passare la messa al bando universale di questa barbara pratica”.

“Di fatto, il PD sostiene la cancellazione per legge del padre e della madre”, continua Gandolfini che accusa Renzi di aver trasformato il Pd in un “partito radicale di massa”, con riferimento sia alla linea politica portata avanti negli ultimi anni, sia alla vicinanza tra i Dem e la formazione di Emma Bonino.

“Renzi stia sereno, non sarà qualche finanziamento al terzo settore o qualche mancetta pre elettorale a far cambiare idea ai cattolici”, attacca il leader del Family Day, per il quale il segretario del Pd “ha la memoria corta oppure le idee molto confuse”.

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