Low profile, understatement e compostezza istituzionale. Una elegante corazza che non ha impedito a Marta Fascina di divenire bersaglio della stampa scandalistica. Da sempre, come scrive lei stessa, cammina «un passo indietro» a Silvio Berlusconi, di cui da qualche anno è la compagna di vita. Eppure questa presenza discreta non l'ha protetta dal finire nel mirino di un'informazione aggressiva. Quella, per intenderci, che fa del gossip più corrivo un'arma politica. E quando la goccia trabocca il vaso, anche la paziente e misurata deputata azzurra si trova costretta a prendere carta e penna per smentire ricostruzioni tutt'altro che fondate.
L'oggetto dell'indignazione della parlamentare, da tempo ormai inseparabile compagna del presidente di Forza Italia, è un articolo apparso ieri sulle pagine del Fatto quotidiano. Nel giornale diretto da Marco Travaglio si può leggere quella che fonti azzurre definiscono «una assurda ricostruzione» sulle vicende del partito, dove si arriva a sostenere la «tesi insensata» che la Fascina punti a impossessarsi del logo di Forza Italia e a scalare i vertici del movimento. Il quotidiano prende spunto dalle pagine di un libro scritto da Paolo Madron e Luigi Bisignani, I potenti al tempo di Giorgia dove un capitolo è dedicato proprio alla Fascina. «Dopo anni di presenze sempre un passo indietro - si legge nel brano riportato dal quotidiano -, Fascina tira fuori una grinta che nessuno si aspettava». In realtà, l'unica grinta che la Fascina ha mostrato è la dedizione, anche politica, che la lega a Silvio Berlusconi. E che lo stesso leader azzurro ha voluto rimarcare appena uscito dal San Raffaele dopo il recente ricovero. Il Cavaliere, nel passaggio più commovente dell'intervista rilasciata al Corriere della Sera all'indomani del suo ritorno a Villa San Martino, ha sottolineato: «Mi è stata accanto con una cura e una dedizione senza eguali, spiegabili solo con il grande amore che ci lega. Molte volte ho dovuto pregarla io di riposarsi e di prendersi cura di sé, ma non mi ha lasciato neanche per un minuto».
Nei primi giorni dell'anno su alcuni organi di stampa erano comparsi retroscena su presunte lotte intestine in Forza Italia. Alcune delle quali vedevano coinvolta anche la Fascina.
Ed è stato lo stesso Berlusconi a smentire quei retroscena chiarendo che gli avvicendamenti nei ruoli apicali del partito erano frutto di sue decisioni e che si erano resi necessari per non gravare alcuni del doppio incarico. D'altronde sulla compattezza del partito hanno garantito tutti i nomi tirati in ballo dai retroscena, a partire da quello del coordinatore nazionale Antonio Tajani.
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