Ferrovie, Delrio sotto tiro. E Padoan fa finta di niente

Meloni: "Governo assente sulle infrastrutture". Anche Zingaretti (Pd) ha attaccato il ministro

Ferrovie, Delrio sotto tiro. E Padoan fa finta di niente

Roma - «Quello che è accaduto non dovrebbe essere possibile. È chiaro che c'è stato un evento eccezionale, ma bisogna insistere sugli investimenti, soprattutto sul trasporto regionale». Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, azionista unico del gruppo Ferrovie dello Stato (e quindi anche del gestore della rete Rfi), ha evitato critiche eccessive nei confronti dell'azienda di Piazza della Croce Rossa e dei suoi vertici per il caos determinato dal maltempo. E ha accennato al tema «investimenti» che è una derivata della capacità di spesa di Via XX Settembre.

Il governo si trova effettivamente fra due fuochi. Da una parte, non può permettersi polemiche perché è in campagna elettorale (Padoan e il furente benché silenzioso Delrio sono candidati). Dall'altra parte, ha una chiara responsabilità oggettiva nella gestione della vicenda. Ieri sono stati cancellati oltre 40 treni: sono andate in tilt dorsale adriatica e nodo di Napoli, sempre a causa della neve. E anche oggi il nodo di Roma non recupererà la piena funzionalità: saranno garantiti l'80% dei treni ad alta velocità e il 70% dei locali. Italo-Ntv ha lamentato soppressioni e ritardi causati da «gravi problemi dell'infrastruttura di rete» preannunciando le soppressioni odierne di alcuni convogli.

Ecco perché l'opposizione parlamentare è tornata alla carica. «Non è normale che con una nevicata si blocchi l'Italia perché non siamo in grado di essere una nazione», ha affermato Giorgia Meloni, leader di Fdi, sottolineando che «sono i risultati di governi che in questi anni non hanno dato risposte sul tema delle infrastrutture perché occupati a fare altro». Idem per Nicola Fratoianni di LeU. «L'ineffabile ministro Padoan usa argomenti risibili», ha attaccato chiedendo ironicamente quale sia stato «l'evento eccezionale che ha bloccato le ferrovie: 15 centimetri di neve o l'aver tagliato i lavoratori nei servizi pubblici essenziali o l'aver messo alla guida delle aziende pubbliche dei fedelissimi del renzismo?». Il ministro Delrio, aggiunge il collega di partito Francesco Laforgia, «non può fare la parte del parlamentare d'opposizione, deve spiegare». Il presidente dell'Authority dei trasporti, Andrea Camanzi, ha annunciato l'intensificazione dell'attività di vigilanza.

Politicamente parlando, queste invettive hanno prodotto un primo significativo scollamento all'interno del Pd. Il governatore dem del Lazio, Nicola Zingaretti, ha dichiarato che «è inaccettabile quanto è avvenuto sui treni per i pendolari: bisogna fare chiarezza per capire chi ha sbagliato e soprattutto affinché non accada mai più». Zingaretti, incalzato dal candidato di centrodestra, Stefano Parisi, ha rotto la consegna renziana del silenzio scaricando su Ferrovie e anche su Delrio la responsabilità. Insomma, un prodromo del «tutti contro tutti» post-elettorale che si preannuncia al Nazareno.

«Ora sarà la magistratura ad intervenire», minaccia il presidente delCodacons,

Carlo Rienzi che ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia in cui si chiede di aprire inchieste per interruzione di pubblico servizio per accertare cause e responsabilità dei disagi ferroviari.

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