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La festa dello sballo blocca mezza Emilia. Il prefetto di Modena però prende tempo

Tremila persone, chiuse le uscite delle autostrade nei pressi della zona. I vertici della sicurezza: troppa gente, serve responsabilità

La festa dello sballo blocca mezza Emilia. Il prefetto di Modena però prende tempo

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L'appuntamento è nelle pieghe del web e sui social. È nato così, a tre anni dall'ultima volta, il reclutamento per il Witchtek 2k22, il rave che sta tenendo in scatto la zona di Modena Nord con oltre 3mila giovani arrivati - e ancora in arrivo - in un capannone industriale abbandonato fra la A1 e la A22. Autosole e Auto Brennero: eccolo l'ombelico di un mondo clandestino che, però, si è dato appuntamento alla luce del sole. L'idea? Il ponte di 4 giorni, un tempo perfetto per far convergere da ogni dove d'Italia e Europa truppe del divertimento fuori decibel. Il motivo? Halloween, la notte delle streghe, quelle witch, appunto, che tornano a suon di tecno, per un sabba post moderno e post pandemia. L'ultimo Witchtek che gli annali ricordino era andato in scena a Livorno, nel 2019, un'era pre covid fa. E, allora, This is the time, is the place, ecco l'ora e il posto. E le raccomandazioni: «Le crew vi daranno indicazioni: seguitele. Quando uscirà la posizione sarà necessario essere tutti in un raggio ristretto», questo il messaggio affidato ai social dagli adepti. In tanti si sono messi in viaggio: dal Piemonte arrivano in molti, sotto i 25 anni, già ferrati in checkpoint: «Attenti, a Biella, stanno fermando camion francesi». Messaggi non chiari, al limite del subliminale. I ragazzi del rave hanno messo gli occhi su un deposito agricolo fra Tre Olmi e Modena Nord. Non, non è il Modena park di Vasco e Colpa D'Alfredo: quella sembra preistoria a confronto. A poche km, dall'altro lato dell'Autosole stava andando in scena l'annuale Skipass, fiera nazionale sul turismo invernale, ma è parso chiaro da subito a tutti che il traffico che ha portato a chiudere anche le due uscite della A22 non era dovuto agli estimatori di sci e ciaspole e coppa del mondo. La musica è iniziata già sabato con i primi accampamenti: camper, auto, tende, tutti sotto un cielo da mega hertz, complice il clima estivo. Dopo una prima notte ad alto volume, ieri mattina, alle forze dell'ordine è arrivata anche la segnalazione del padrone del capannone. Oltre 200 uomini, fra carabinieri e polizia hanno cominciato a presidiare il territorio. Blindati, l'elicottero da una parte, qualche petardo in serata: il ministro Matteo Piantedosi è stato perentorio nel parlare di sgombero, ipotizzato non prima dell'alba di stamane in accordo con il prefetto di Modena Alessandra Camporota che per evitare disordini chiede di «superare la situazione con equilibrio e responsabilità». Quando ci sono migliaia di giovani, ammassati in un luogo, gli interventi vanno, però, calibrati. I 150 morti e la strage in Corea insegnano come la calca sia la rovina di qualunque festa. E allora: per tutta la giornata, ieri, i ragazzi sono sembrati più incuriositi che infastiditi dalle divise e dai media. Dal capannone arriva ritmata la colonna sonora dello stordimento. Dal capannone in molti vanno, vengono e barcollano: prendono aria, luce anche. C'è chi è vestito da sera, chi in tuta, cappuccio d'ordinanza calato sul capo: perché qui è notte e giorno nello stesso momento. Una ragazza straniera barcolla, si avvicina all'ambulanza, ma il suo accompagnatore ripete «Stop», come a dire: «Va tutto bene, non serve aiuto». Un altro ragazzo si butta sul prato: armeggia con un enorme disco, quasi un frisbee fuori misura. È la sua tenda, non riesce nemmeno a montarla. Altri si avvicinano ai taccuini: «Mercoledì sarò al lavoro, sai. Non faccio nulla di male. Per questo ponte bastava un giorno di ferie. Mi sono fatto i panini e sono partito». Un altro giovane argomenta: «Tutti vogliamo tornare a casa: contestazione politica? Mah, forse, non c'è molto spazio per i giovani, però direi che qui c'è soprattutto voglia di ballare».

Ancora una notte e un giorno soltanto.

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