Filo Cav contro neocentristi Così gli alfaniani si sfaldano

Le faide e la paura di restare un micropartito mandano in crisi il Nuovo centrodestra Le manovre del cofondatore Schifani e di quindici parlamentari verso Forza Italia

Filo Cav contro neocentristi Così gli alfaniani si sfaldano

Nuovo centrodestra o nuova Scelta civica? Lo spettro del micropartito dilaniato tra microcorrenti, com'è appunto stato per l'ex movimento di Monti ormai ai minimi termini, prende sempre più corpo con i sondaggi che non si schiodano dal fondo classifica. L'ultimo, della Ixè per Agorà , dà il Ncd al 2,1%, mentre la visibilità di Alfano come leader politico, schiacciato a sinistra da Renzi e a destra da Berlusconi e Salvini, resta difficoltosa. E quando la nave si arena vengono fuori mal di pancia, divergenze, delusioni (e qualche incidente parlamentare, come l'ordine del giorno presentato da Ncd in Senato per concedere il vitalizio anche in caso di scioglimento anticipato della legislatura, fatto poi ritirare da Quagliariello).

Stavolta, in area malcontento, ci sarebbero di mezzo pezzi grossi, azionisti-fondatori del partito come Renato Schifani, che parlando con i suoi assicura di non contemplare nessuna scissione, né un ritorno da Berlusconi, ma ammette l'esistenza di problemi e «criticità» dentro Ncd. Schifani, raccontano gli spifferi di Palazzo Madama, sarebbe contrariato dallo stallo del progetto neo-centrista che prevedeva la nascita di gruppi parlamentari insieme a Udc e Popolari di Mauro, e che al Senato avrebbe avuto proprio lui come capogruppo (lui che già ha dovuto inghiottire di avere Sacconi come capo). Dopo il lancio della Costituente popolare, invece, il percorso parlamentare sembra congelato, così che Schifani deve accontentarsi del ruolo di «Responsabile del programma del Ncd», mentre coordinatore nazionale è diventato Quagliariello, con cui Schifani non avrebbe un gran feeling. Perciò si rincorrono le voci di una rete diplomatica aperta tra l'ex presidente del Senato e Forza Italia, nella persona di Gianfranco Miccichè, pontiere azzurro incaricato di arruolare i delusi «sudisti» di Ncd, e che Schifani avrebbe incontrato - riferisce ilfattoquotidiano.it - più volte nelle ultime settimane in un albergo di Cefalù.

Gli argomenti di cui parlare non mancano. Primo, le alleanze per le Amministrative. La linea Quagliariello, favorevole alle geometrie variabili (in alcune regioni col Pd, in altre con Fi, Lega e Fdi) è stata bocciata a vantaggio di una scelta di coalizione: si sta col centrodestra, che è pure nel nome del partito. Secondo, la posizione rispetto al Pd di Renzi. Qui si arrivano a delineare fino a tre correnti. C'è l'ala «renzianissima», che contempla Beatrice Lorenzin, Quagliariello e Sacconi. Poi c'è l'area che punta alla formazione del nuovo gruppone neo-centrista, primo passo per un nuovo partito popolare alleato al Pd renziano (ma aperto ad alleanze locali a destra), e qui c'è dentro Schifani e pure Cicchitto. E poi c'è l'area filo-berlusconiana, che lavora invece ad un riavvicinamento a Forza Italia come unica alternativa al destino di eterna stampella del Renzi «mr 40 per cento». Questa corrente, che fa capo a Nunzia De Girolamo, capo dei deputati Ncd (presente alla scuola politica di Fi a Sirmione), e poi al ministro Lupi, ultimamente starebbe ingrossando le fila. Tanto che si parla di una lista di quindici parlamentari Ncd, soprattutto senatori, in crisi col partito e affacciati sull'azzurro di Fi, tramite i contatti con Miccichè e col senatore Romani. Le prime diagnosi raccontano di mal di pancia per una decina di senatori tutti meridionali (dal pugliese Azzollini ai siciliani D'Alì e Vicari ai calabresi Aiello, Bilardi e D'Ascola) e altri deputati. Sei o sette parlamentari, in contatto personale con Berlusconi, sarebbero addirittura pronti a lasciare Ncd e tornare tra le braccia del leader Fi. Mentre diverse conversioni si registrano a livello locale, in Umbria, Marche e Calabria.

E Angelino Alfano? Da «delfino» ha imparato bene la tattica dei leader: lasciar muovere gli altri e calibrarsi di conseguenza. La linea, al momento prevalente, di un accordo con gli altri partiti di centrodestra, ha però il problema della Lega.

Con Maroni (amico di Alfano) non ci sarebbero problemi, ma con la Lega di Salvini, che spara a zero sul ministro Alfano e la gestione dell'emergenza sbarchi, di problemi ce ne sono eccome. Uno dei tanti che Ncd deve risolvere se vuole scollarsi dal 2%.

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