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Flop elettorale, blitz anti-Draghi e uscite a vuoto. Ma il Pd non molla Conte

Dem irritati dallo strappo pentastellato, ma Letta non rinuncia al campo largo

Flop elettorale, blitz anti-Draghi e uscite a vuoto. Ma il Pd non molla Conte

Il futuro del governo Draghi è tutto da scrivere, così come il destino del presunto campo largo giallorosso. Nonostante i grandi annunci, l'asse Pd-M5s è sempre più debole. Era chiaro già settimane fa, lo è ancor di più in queste ore. Lo strappo sancito da Conte quest'oggi mette ulteriormente a rischio la tenuta dell'area giallorossa, ma i dem continuano a non mollare i pentastellati. E il perchè è a tratti inspiegabile.

La scelta di non votare la fiducia al governo sul decreto Aiuti è stata stigmatizzata da numerosi esponenti Pd, molti hanno chiuso le porte all'alleanza con il M5s. Enrico Letta non sembra essere dello stesso avviso. "È una scelta che ci divide", ha ammesso il segretario, ma il campo largo resiste. Come evidenziato da Agi, il leader dem ha tentato fino all'ultimo di mediare con Conte per convincerlo a evitare strappi e ora chiede una verifica in Parlamento. Pur di non mollare i grillini, ha messo sul tavolo una sorta di contratto di governo per blindare la maggioranza fino alla fine della legislatura.

Il legame tra giallorossi resiste, dicevamo, forse con un unico obiettivo: tentare in tutti i modi di evitare una vittoria del centrodestra alle elezioni. Un'ossessione, specialmente in casa Pd. Molti, anche in casa dem, non riescono a comprendere i motivi di questa unione forzata. Il flop elettorale del Movimento 5 Stelle è ormai assodato, lo strappo di oggi conferma l'inaffidabilità di Giuseppi, senza dimenticare le decine di uscite a vuoto dei parlamentari grillini, noti per svarioni epici.

Certo, è difficile dimenticare o rinnegare elogi e applausi scroscianti nei confronti di Conte. Il punto di riferimento fortissimo di tutti i progressisti, secondo Nicola Zingaretti. E come dimenticare il sostegno totale di Goffredo Bettini e Dario Franceschini. I vertici Pd hanno trascorso mesi nel tentativo di costruire un'alleanza strategico-strutturale con il M5s e mandare tutto all'aria a pochi mesi dalle politiche sarebbe disastroso.

Un incubo per i dem, come la possibile vittoria del centrodestra.

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