"Siamo stati penalizzati dall'astensione, soprattutto al Sud, ma ora testa bassa e lavorare, restiamo comunque l'ago della bilancia in questo governo e da qui in avanti più attenzione ai territori". Così Luigi Di Maio ha commentato il tracollo del M5S, passato nel giro di un anno dal 32,5% a un risultato che si aggira intorno al 20%.
Il M5S non solo, a livello nazionale, è stato superato dal Pd, balzato al 18% al 22% ma, a livello europeo, rischia di non poter creare un gruppo all'interno dell'Europarlamento. Secondo i risultati che giungono dai 28 Paesi dell'Unione Europea pare ormai evidente che i pentastellati e i loro alleati non hanno raggiunto i seggi necessari per "fare gruppo" e, quindi, "contare" in Europa diventando l' "ago della bilancia" dell'assemblea. Soltanto i croati di Zivi Zid hanno ottenuto un seggio, mentre i polacchi di Kukiz 15 sono crollato al 3,8%, senza riuscire ad eleggere un solo parlamentare.
Nessun deputato persino per gli estoni di Elurikkuse Erakond, i greci di Akkel e i finladesi di Liike Nyt. Fonti vicino al gruppo hanno escluso al momento un riavvicinamento con i britannici euroscettici del Brexit Party di Farage, fino ad ora alleati nel gruppo Europa della Libertà e della Democrazia Diretta.
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