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Forza Italia: "Colpiti anche i minori"

Mulè: fondi dimezzati per contrastare la povertà educativa

Forza Italia: "Colpiti anche i minori"

Roma C'è una categoria che non si aspettava insidie da un governo teoricamente nemico giurato della legge Fornero. Quella categoria, i pensionati, oggi si sente sotto attacco e protesta, diventando un nervo scoperto per il governo, tanto che lo stesso Conte commette un classico inciampo comunicativo da casta vecchio stile paragonando chi si lamenta per il blocco della rivalutazione delle pensioni «all'avaro di Molière».

Un passo falso che non è sfuggito all'opposizione di centrodestra. «È davvero vergognoso - punge la vice presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli - che il premier derida i pensionati, non quelli d'oro ma quelli che percepiscono pensioni modeste frutto del lavoro di tutta una vita». La capogruppo azzurra in Senato Anna Maria Bernini chiarisce il concetto con la forza dei numeri: «I prelievi - incalza - ammontano in tre anni a 2,3 miliardi di euro che serviranno solo per foraggiare il reddito di cittadinanza e che saranno sottratti dalle tasche di milioni di pensionati. Derubricarli a irrilevanti per pensionati da 1.300 euro un gesto di arroganza, di vuota autoreferenzialità e di mancanza di rispetto».

Forza Italia si muove dunque per rinnovare la vicinanza ai pensionati che per il movimento creato da Silvio Berlusconi è una linea storicamente consolidata. «Oggi - dice la capogruppo alla Camera, Mariastella Gelmini,- Forza Italia incontrerà alcuni rappresentanti dei sindacati dei pensionati italiani. Questa manovra è stata presentata come quella della svolta dopo la legge Fornero, ma anche in materia di pensioni, il governo ha tradito le promesse, ha tradito la propaganda che ha preceduto la manovra».

La posizione degli azzurri sulla manovra resta chiara: bocciate le misure che contribuiscono ad alzare la pressione fiscale, a colpire i pensionati e danneggiano le imprese. Ma in generale, gli esponenti di Forza Italia puntano a mettere in risalto le tante contraddizioni e il tradimento delle promesse dei gialloverdi che, giorno dopo giorno, emergono dall'esame della manovra. Ne è un esempio il fuoco di critiche alla tassa sulla solidarietà, lo stop allo sconto Ires sul volontariato, su cui il governo ha dovuto promettere un'imbarazzante marcia indietro. «Chi fa il forte con i deboli resterà un debole», chiosa Licia Ronzulli su Instagram. Ma non era l'unico sgambetto ai deboli nella manovra. «Esiste un capitolo che dimezza di 45 milioni un fondo che si chiama Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile», segnala Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce azzurro di Camera e Senato a Skytg24. «Questo fondo - spiega - è alimentato dalle donazioni delle fondazioni bancarie, cui lo Stato riconosce un credito di imposta. Ebbene, il credito di imposta è stato diminuito al 65% e il Fondo non è più di 100 ma di 55 milioni». Una strana «manovra del popolo».

GiMa

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