Forza Italia pressa il Carroccio Pronti i voti su una vera flat tax

Gli azzurri: "Crescita possibile solo con lo choc fiscale. Salvini rispetti il programma e non sia succube del M5s"

Forza Italia pressa il Carroccio Pronti i voti su una vera flat tax

In Parlamento, Forza Italia darà battaglia sulla manovra economica del governo gialloverde. Su quel che non c'è per flat tax, lavoro e impresa, su quel che c'è per reddito di cittadinanza. «Non si gioca sulla pelle degli italiani - avverte il vicepresidente Antonio Tajani, a Un giorno da pecora, su RaiRadio1 - Se un governo per prendere voti alle europee impoverisse gli italiani sarebbe criminale e suicida: mi auguro che non sia così».

Oggi Mariastella Gelmini ha convocato l'assemblea del gruppo alla Camera per studiare la «strategia di combattimento». E delle proposte degli azzurri per la legge di bilancio si parlerà anche a Milano, nella tre-giorni intitolata «Idee Italia», dal 5 al 7 ottobre, organizzata dalla Gelmini e che sarà chiusa da Silvio Berlusconi.

Il pressing è per una manovra coraggiosa, che stimoli consumi e investimenti, giochi all'attacco, non si rassegni all'oscurantismo del M5s, provocando l'Europa e rischiando il declassamento della agenzie di rating. Per Tajani, sulla legge di bilancio ha deciso più Luigi Di Maio che Matteo Salvini e al vicepremier alleato, ricorda che le forze di centrodestra si sono accordate per far approvare, sia dal governo che dall'opposizione, i provvedimenti nel programma di centrodestra. «Ora sta a Salvini - dice il numero due di Fi- rispettare gli impegni, mi auguro che lo faccia e non sia succube di Di Maio». In un'intervista a La Stampa, Tajani invita ad ascoltare il richiamo di Sergio Mattarella, perché «la tenuta dei conti pubblici riguarda tutti» e sul rischio di una bocciatura della manovra dall'Ue, spiega da presidente dell'Europarlamento: «L'ostacolo non sarebbe nemmeno il deficit al 2,4 per cento, se fosse una manovra ambiziosa, capace di rimettere in moto la crescita, di sostenere l'economia reale, con un piano di investimenti per le grandi infrastrutture. Ma così la crescita è un miraggio. Come si pretende che reagisca l'Ue? Soprattutto: come potrebbero accettarlo i mercati?».

Anche Andrea Mandelli, capogruppo di Fi in commissione Bilancio alla Camera, afferma al Tg1 che «l'economia italiana deve tornare a crescere, è necessario uno shock fiscale per aiutare le aziende e le famiglie e serve un piano infrastrutturale che ammoderni il Paese. Aumentare il deficit al 2,4% per manovre assistenzialiste e stataliste non porterà né un'opportunità né una possibilità di sviluppo per l'Italia». Questa non è una manovra, per il portavoce Giorgio Mulè, «ma un azzardo: è stato approvato soltanto un numerino scritto sull'acqua. La nostra ricetta è una vera flat tax con aliquota unica». E Renato Brunetta: «Il governo è nel caos, non esiste ancora un testo della Nota di variazione al Def e tantomeno esistono numeri chiari e netti. Tria (che intanto lascia Lussemburgo in anticipo, ndr) è in Europa a spiegare non si sa che cosa, perché non esiste un numero, non esiste un documento». Quanto al presunto (e smentito) endorsement al Carroccio di Vincenzo Boccia, dice Mara Carfagna: «Confindustria sbaglia a lasciarsi andare a facili entusiasmi, come fece per la riforma costituzionale di Renzi.

Ora, però, è un errore criticare le speranze che ripone nella Lega per ottenere una legge di Bilancio dalla parte delle imprese che investono, creano lavoro e innovazione. Anche noi auspichiamo che la Lega riesca ad imporre alla maggioranza una politica economica diversa, di sviluppo e di responsabilità».

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