"Il Pd lo devo rivoltare dalla testa ai piedi". Francesco Boccia, con un video postato sulla sua pagina Facebook, annuncia la sua candidatura alla segreteria del Pd, usando l'hashtag da lasciare è #aporteaperte.
"Se non ci riconnettiamo con le periferie, con i luoghi del disagio, della povertà, non torneremo più a essere credibile..." dice mentre passeggia tra i vicoli di un mercato e chiacchera con i passanti. "Pensavamo di spiegare a chi c'era prima come andava il mondo e invece abbiamo portato il Pd al 18%, la dissoluzione del centrosinistra" attacca il deputato dem in un'intervista al Corriere della Sera, in cui decreta il fallimento della rottamazione renziana che"è stato un disastro culturale e politico". "La nostra ossessione - osserva - deve essere il lavoro. Puoi anche fare deficit, ma i soldi devi metterli tutti sull'aumento dei salari, riducendo il costo del lavoro. Di sinistra, oltre alle politiche ambientali, è anche fermare lo strapotere delle multinazionali del web". Boccia chiarisce subito di non essere il candidato di Michele Emiliano, sebbene con lui abbia "un rapporto fraterno" e condivida l'apertura apertura al Movimento Cinque Stelle: "Non è uno scandalo dialogare su alcune misure. Il Pd deve avere l'umiltà di dire "tornate a casa" ai tanti elettori che si sentivano traditi e hanno votato per loro. Al Sud è stato un plebiscito. Ma adesso che i 5 Stelle al governo si sono messi nelle mani della destra di Salvini, la protezione e il futuro sono a rischio".
Con Forza Italia, invece "non ci può essere dialogo" perché "milita nello stesso partito di Juncker, Merkel e Orbán e ha grandi responsabilità nell'aver contribuito a costruire l'Europa che ci ritroviamo, conservatrice e di centrodestra".
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