Francia, cortei e guerriglia. E i sindacati sfidano Lecornu

Oltre mezzo milione in piazza contro la finanziaria, scontri con i 7.300 casseur

Francia, cortei e guerriglia. E i sindacati sfidano Lecornu
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"La Francia non è stata bloccata", taglia corto il ministro dell'Interno, Bruno Retailleau, al termine dello sciopero indetto ieri dagli 8 sindacati d'Oltralpe. Hanno provato, riuscendo in parte, a trasformarlo in protesta diffusa contro l'Eliseo. Ma tolta la battaglia dei numeri, più di 500mila manifestanti in tutta la Francia secondo la polizia, più di 1 milione secondo i sindacati, la giornata di ieri si colloca in fondo alla classifica delle più grandi manifestazioni dal 1995, e lontana dalle folle viste contro la riforma delle pensioni fatta passare da Macron senza voto parlamentare.

In attesa di capire se a guadagnare nei sondaggi sarà la retorica dei rappresentanti dei lavoratori, che in vista della nuova legge di bilancio chiedono l'annullamento dei piani del precedente governo, maggior spesa per i servizi pubblici e tasse più alte ai ceti più abbienti per sostenerla, o quella del neo premier Lecornu alle prese con consultazioni tra partiti per stendere una nuova "finanziaria" per il 2026 che convinca pure i mercati, in Francia ieri è comunque andata in scena la prima prova di forza per mostrare al presidente quanto diffusa sia la rabbia sociale una settimana dopo il "Blocchiamo Tutto" andato in scena il 10 settembre.

È da vedere se le piazze di ieri siano in grado di far cambiare rotta all'Eliseo. Dopo che Macron ha insistito su un fedelissimo per rispondere alla crisi politica, 55mila persone a Parigi, 35mila a Bordeaux, altrettante a Marsiglia, Tolosa, Nantes, Strasburgo. Per il tribuno della gauche, Mélenchon, "Macron sta rendendo la situazione incontrollabile per lui e per il suo sistema". Gli 8 sindacati, uniti, confermano capacità di mobilitazione. E sono tornati i casseur, in quella che comunque è stata la più grande manifestazione da quelle per le pensioni a 64 anni. A macchiarla, secondo il ministro, "un contagio di circa 7.300 black bloc a cui le forze dell'ordine hanno risposto". Finisce con 309 fermi e 134 arresti confermati; 26 i feriti.

Tra la seconda e la terza settimana di ottobre, il discorso di politica generale di Lecornu. C'è già una nuova "piazza" in preparazione per far pressing sulle misure. Lecornu ieri ha preferito concentrarsi sulla condanna delle violenze e non sulle rivendicazioni dell'intersindacale, annunciando che riceverà le sigle "nei prossimi giorni" e pugno duro contro la violenza: "Non un mezzo legittimo".

Retailleau: "Abbiamo garantito la libertà di manifestare, l'obiettivo delle forze dell'ordine era difendere chi voleva dire la sua". Moltissimi i liceali in piazza, che hanno aderito allo sciopero. "C'era un meteo favorevole", nota il ministro, che ringrazia i sindacati per la collaborazione.

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