Il freddo vi fa belli (e anche bene) Tutti pazzi per la "crioterapia"

Ora tra vip e sportivi spopola la moda di farsi «ibernare». Anche a -160 gradi

Il freddo vi fa belli (e anche bene) Tutti pazzi per la "crioterapia"

Il protagonista di «Scarpe italiane», di Hennin Mankell, ogni mattina forava il ghiaccio e si immergeva nell'acqua gelata del mare svedese. Per sentirsi vivo.

Un romanzo precursore della modabenessere che sta dilagando in tutto il mondo a cominciare da Hollywood. Vip, attori e atleti sfoggiano sorrisi forzati davanti alla macchina fotografica mentre si rinchiudono nudi in un cilindro alto 180 centimetri portato a -160°C tramite azoto liquido. Una sorta di mini tortura moderna che si chiama «crioterapia», un trattamento capace di rilassare i muscoli, calmare eventuali infiammazioni, ma anche appiattire la pancia, ridurre la cellulite e bruciare fino a 800 calorie senza muovere un dito. Una specie di miracolo che avviene perché a temperature eccessivamente basse il cuore inizia a pompare sangue più velocemente, il metabolismo viene accelerato e il ritorno alle normali temperature favorisce il ricambio cellulare.

Insomma, il freddo, a quelle temperature, spacca le adiposità, costringendo il corpo a bruciare grassi. E siccome «chi bella vuole apparire deve un po' soffrire», è bene sapere in anticipo che la doccia è gelida, gli occhi si appannano e la pelle sembra essere pizzicata da migliaia di spilli.

Chi non se la sente di infilarsi nel cilindro può sempre entrare nelle «stanze del freddo», in cui si oltrepassano varie zone la cui temperatura oscilla da -15°C a -110°C. Ovviamente, per entrambe i metodi, non è possibile sottoporsi a temperature così basse senza le dovute precauzioni. È quindi obbligatorio proteggere le vie respiratorie con una mascherina e coprire mani, piedi e orecchie. Inoltre, chi ha l'ipertensione deve stare alla larga dalla crioterapia ed è per questo che serve sempre un lasciapassare medico prima di intraprendere quest'avventura.

Del resto, la crioterapia che significa «curare con il freddo», è stato adottato per la prima volta in Giappone nel 1978 proprio a scopi medici, in particolare per tenere sotto controllo l'artrite. E solo negli ultimi anni ha conosciuto un'impennata di popolarità grazie alla pubblicità (involontaria) di attori e attrici hollywoodiane, ballerini professionisti e cantanti d'oltreoceano - come Lindsay Lohan, Derek Hough, Mandy Moore, Demi Moore, Jessica Alba e Jennifer Aniston: tutti si sono fatti «instagrammare» durante il loro trattamento sci-fi. Anche Hugh Jackman, 48 anni si è lasciato prendere dalla mania della crioterapia e ha postato su Instagram un video mentre balla per distrarsi nella doccia gelata, in nome della salute. Tra i «devoti» della crioterapia si segnalano anche Yoko Ono e Daniel Craig (che già nel 2012 raccontò come il suo corpo da 007 fosse un risultato della terapia del gelo).

Ma è probabilmente lo sport il settore che, senza troppo clamore, fa da tempo ricorso al trattamento: la squadra NBA dei «New York Knicks», ad esempio, ha due crio-saune all'interno del Madison Square Garden.

Tra i calciatori, racconta il «New York Post», Cristiano Ronaldo ha comprato un dispositivo per la crioterapia pagandolo 50mila dollari. In Italia, ormai più di un anno fa, il difensore della Juventus Leonardo Bonucci aveva pubblicato su Instagram una foto che lo ritraeva a -174 gradi per un «recupero - si legge nella didascalia dell'immagine - post allenamento a Vinovo».

In effetti, la terapia aiuta a recuperare dall'affaticamento muscolare e a smaltire l'acido lattico, che diminuisce il dolore e migliora la circolazione del sangue -

grazie all'effetto prima vasocostrittivo e poi vasodilatatorio. La crioterapia non è un metodo inaccessibile. Ogni trattamento oscilla dai 50 ai 90, un prezzo praticamente alla portata dei comuni mortali... in sovrappeso.

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