Ventimila dosi a 7mila bambini. Dati scioccanti emergono per il caso dell'assistente sanitaria trevigiana, Emanuela Petrillo, 31 anni, dell'Ulss 2 di Treviso (unità locale socio sanitaria). Prima i 500 bimbi che lei avrebbe vaccinato per finta, per sei mesi da gennaio a giugno 2016, nell'ambulatorio trevigiano La Madonnina. Qui i piccoli arrivavano accompagnati dai genitori per fare il vaccino ma non piangevano. Ad accorgersene le colleghe che oltre al mancato pianto si sono rese conto che all'interno dei contenitori delle siringhe rimaneva del liquido. Subito sono scattate le indagini coordinate dalla Procura e dai Nas.
Lei, l'assistente sanitaria, aveva anche provato a difendersi. Tramite il suo avvocato aveva respinto ogni accusa. Non è vero, nessuna finzione. «Sono da sempre favorevole ai vaccini aveva detto - e li ho sempre somministrati applicando tutti i protocolli previsti». Ma adesso in Friuli scoppia il caos. Il 20 aprile è stata messa in piedi una task force sanitaria interaziendale che ha realizzato una campagna straordinaria di monitoraggio. La Petrillo aveva lavorato in vari ospedali nella regione friulana. Dal 16 novembre 2009 al 18 dicembre 2015 era stata in servizio a Codroipo e poi a gennaio 2016 era giunta a Treviso. «I primi risultati ha fatto sapere la task force - per quanto parziali, fanno pensare che una parte dei bambini controllati, che sono quelli che avevano effettuato l'intero ciclo con l'assistente sanitaria non abbia ricevuto un ciclo completo, pertanto si ritiene verosimile che P.E. in diversi casi abbia fatto finta di eseguire le vaccinazioni, ma non abbia in realtà iniettato i vaccini». Ora si dovranno ripetere le vaccinazioni a circa 7mila bambini, somministrando di nuovo circa 20mila dosi, per una spesa di qualche centinaio di migliaia di euro, cui si dovranno aggiungere le spese per assumere personale aggiuntivo. «Sono 7mila bambini che hanno fatto una o più dosi con lei spiega a il Giornale il direttore generale dell'Aas 3 (azienda per l'assistenza sanitaria) Pier Paolo Benetollo - solo una parte è stata somministrata per finta. Quando si fanno le vaccinazioni si fanno tante dosi, le successive servono per creare una memoria immunitaria permanente, la stragrande maggioranza ha fatto una sola dose con lei. Noi gliele rifacciamo così siamo tranquilli».
Come fate a essere sicuri che alcune dosi siano state somministrate per finta? «Abbiamo fatto gli esami del sangue ai bambini spiega Benetollo sono 200 esaminati. Per ora abbiamo i risultati di 133. Con i numeri di cui disponiamo adesso sembrerebbe che circa un terzo delle dosi somministrate da P.E. ai bambini piccoli (sotto l'anno) e circa metà delle dosi da lei somministrate ai bambini più grandi non siano state somministrate correttamente. Almeno una dose dobbiamo farla a 7mila bimbi». Ora seguendo il principio di massima precauzione la task force ha messo in pratica il piano straordinario di intervento rapido Vaccinare Sì. La campagna straordinaria per i bimbi del medio Friuli comincerà domani. Tutti i bambini verranno richiamati singolarmente entro fine maggio. Il piano sarà completato entro sei mesi. Chi lavorava con lei è incredulo.
«Abbiamo chiesto a tutti i colleghi dice Benetollo - dicono che era brava, tecnicamente preparata, partecipava alle riunioni e non ha mai manifestato comportamenti anti vaccinari anzi, molte volte era lei a dire ai genitori di far vaccinare i figli».
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