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Via al G20, Trump è atteso al varco

In agenda bilaterali difficili con Merkel e Putin. Scontri tra polizia e antagonisti

Via al G20, Trump è atteso al varco

Il vertice G20 di Amburgo che si apre questa mattina ha avuto il suo prologo violento ieri sera, quando una folla di «antagonisti» stimata in 12mila persone ha sfilato dietro a un minaccioso striscione che annunciava «Benvenuti all'inferno» e si è scontrata con la polizia schierata in forze, che li ha tenuti a bada con cannoni ad acqua.

Dopo il G7 del maggio scorso a Taormina, contraddistinto da divisioni senza precedenti tra gli europei e l'America di Donald Trump, il G20 rischia di replicare su scala più ampia scenari simili. Il vertice che si terrà oggi e domani ad Amburgo ha sul tavolo temi difficili come il commercio internazionale e il clima, e il compito che si prefigge la presidenza tedesca è quello di alleggerire le tensioni, approfittando del contesto più allargato di questo forum.

Gli obiettivi di questa prevedibile azione sono, ovviamente, anche specifici e riguardano i dossier più caldi: la «nuova America» di Trump, ad esempio, non si è fatta scrupoli ad accusare apertamente la Germania di pratiche commerciali scorrette per conservare il suo ingente surplus, mentre sul «riscaldamento globale» le cose appaiono più complicate: Trump si è tirato platealmente fuori dall'accordo di Parigi, e la Cina è tentata di prendere il posto degli Stati Uniti come guida mondiale dello sforzo per il contenimento dei danni provocati dai combustibili fossili.

Il presidente americano, arrivato ieri pomeriggio ad Amburgo da Varsavia dove ha scelto di suonare a tutto volume uno spartito atlantista molto sgradito al Cremlino, sarà il protagonista più atteso. La cancelliera Angela Merkel, che ha più volte ribadito di essersi fatta l'idea che con Trump i rapporti di forza all'interno dell'Occidente sono cambiati obbligando gli europei a camminare sulle proprie gambe, lo attende al varco. Già ieri sera, in un albergo di Amburgo, la Merkel e Trump si sono incontrati in un faccia a faccia preliminare: sul tavolo, oltre alle già citate questioni divisive, le crisi siriana, nordcoreana e ucraina.

L'altro bilaterale di storica rilevanza che vedrà impegnato Trump a margine del vertice amburghese è quello di oggi pomeriggio con il presidente russo Vladimir Putin. In quello che sarà il loro primo incontro personale il clima sarà certamente condizionato dalle dichiarazioni del leader americano ieri a Varsavia. In esse la Russia, che ancora pochi mesi fa sembrava destinata a diventare partner privilegiata della nuova America trumpiana, è stata duramente attaccata provocando sconcerto al Cremlino che - come ha riconosciuto lo stesso portavoce Dmitry Peskov - non riesce a comprendere quale logica guidi le mosse del presidente americano.

L'incontro tra i due leader sarà dunque importante sotto l'aspetto della conoscenza personale, e a Washington c'è chi teme che il più esperto Putin possa approfittare dei limiti di Trump e trarre da questa occasione un sostanziale vantaggio, un po' come seppe fare oltre mezzo secolo fa Nikita Kruscev con il giovane rampante John Kennedy.

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