Galantino parla di tutto ma sui temi più caldi preferisce nascondersi

Al Meeting di Cl il segretario della Cei tace sul caos immigrazione. Solo un accenno alla politica. Salvini: «Continua a rompere»

Galantino parla di tutto ma sui temi più caldi preferisce nascondersi

Monsignor Nunzio Galantino prova a volare altissimo per schivare le trappole della politica. Ma non ci riesce del tutto. Il suo intervento era il più atteso al Meeting di Rimini. Il popolo di Cl ha risposto in massa affollando la sala riservata all'incontro. Ma le aspettative sono state in parte deluse. Pochi accenni alla politica se non dentro un'analisi «antropologica». Zero richiami all'attualità, compreso il caso del giorno, cioè il funerale dei Casamonica a Roma e le relative polemiche sul parroco della parrocchia Don Bosco che ha ospitato il rito funebre. Il segretario generale della Cei, inseguito dai giornalisti per le sale del Meeting mentre faceva il giro degli stand, ha rifiutato di fare dichiarazioni a margine. Appena una battuta con i fotografi («poi aggiustatemi con il Photoshop, mi raccomando»).

Nessun fuori programma nemmeno nel suo discorso. Cosa inconsueta per il numero due dell'organizzazione dei vescovi italiani. Nel suo intervento non è andato a ruota libera, attenendosi quasi completamente al testo che aveva preparato. L'incontro moderato da Davide Perillo, direttore di Tracce , e dedicato a «Persona e senso del limite» è stato quindi all'insegna della prudenza. A costo di «deludere i colleghi», ha scherzato Perillo.

Non sono mancati passaggi che confermano il pensiero del Vescovo. La critica alla «libertà individuale» come «unico vero valore» che oggi è «assunto acriticamente». O quando ha sottolineato che «il nostro tempo» è «sempre meno attento alla giustificazione razionale degli orientamenti e delle scelte, individuali e pubbliche, guidate per lo più dal perseguimento di interessi e fini immediati, dettati spesso dalla ricerca dell'utile e meno da un progetto consapevole e a lunga scadenza».

Facile individuare in quelle scelte «pubbliche», la politica che non piace a Galantino. Quella che ha attaccato ripetutamente e che, in molti casi, ricambia il sentimento. Ieri il leader della Lega Matteo Salvini ha replicato da Radio Padania : «Galantino continua a rompere le p....». «Ci dica dove vuole arrivare», ha commentato Daniela Santanché di Forza Italia. «Serve una nuova guida per la Cei», secondo Maurizio Gasparri.

Il tentativo del vescovo di evitare la politica, insomma, non è andato a buon fine perché dietro il suo ragionamento antropologico, molti hanno letto un altro attacco. Magari con la sordina, ma chiaro e netto. Il dato di ieri è comunque che i vecchi temi come l'immigrazione sono scomparsi e che sulla Cei in versione antipolitica è terminata una dissolvenza. Prima attacchi mirati verso alcuni partiti (Lega e centrodestra), poi un allargamento a tutta la categoria (l'Harem di cooptati) e ieri, di fatto, la scomparsa dai ragionamenti di Galantino. Non c'è stato nemmeno un accenno alla chiesa romana concessa ai Casamonica. Segno che anche l'attualità è, per il momento, scomparsa dall'agenda del vescovo.

Galantino ha invece rivolto un invito alla Chiesa affinché si rinnovi e anche un riconoscimento ai predecessori della Cei dell'era pre Bergoglio, in particolare al Cardinale Ruini e al suo «progetto culturale». Un messaggio che il popolo di Rimini ha recepito e interpretato come una apprezzatissima dichiarazione di continuità, dopo gli strappi di Papa Francesco e dello stesso Galantino.

La giornata di ieri del Meeting è stata segnata da un fuori programma. Una visita di Agnese Renzi, moglie del premier, arrivata per ascoltare la first lady afghana Rula Ghani.

Prima un incontro privato, poi seduta in prima fila ad ascoltare l'intervento di Ghani sul ruolo delle donne per la democrazia in Afghanistan. In attesa del marito che interverrà martedì e che, ha assicurato, «sta preparando il discorso».

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