Gates vende il super archivio di foto ai cinesi

Alla Visual China Group vanno anche le immagini di piazza Tienanmen

Pier Francesco BorgiaRoma Il più grande archivio mondiale di immagini cambia padrone. E ovviamente il nuovo corso parla cinese. La Corbis, fondata da Bill Gates nel 1989, è stata appena venduta alla Visual China Group. Di quest'operazione ancora non si conoscono i termini finanziari, però già viene giudicata dagli addetti ai lavori tra le acquisizioni più importanti fatte da un colosso cinese in questo scorcio di terzo millennio. Bill Gates aveva scelto Seattle per dare una casa al suo gioiello mediatico. Un forziere, quello della Corbis, che a tutt'oggi custodisce oltre cento milioni di immagini e oltre mezzo milione di video. Tra le sue «collezioni» più prestigiose la Corbis ha acquisito nel corso degli anni il celebre Archivio Bettmann, che prende nome da un famoso curatore d'arte tedesco Otto Bettmann (1903-1998) che emigrò negli Stati Uniti per trovare fortuna e che nel corso della sua vita ha accumulato una fortuna fatta di fotografie, dagherrotipi, negativi e documenti video da fare invidia al mondo. L'archivio in questione è composto da oltre 11 milioni di «pezzi» e tra questi ci sono anche le prime immagini scattate sul suo americano. Archivio ampiamente sfruttato dagli storici visto che - ad esempio - la documentazione iconografica sulla Guerra Civile americana che custodisce non ha pari. Ora a Seattle arriveranno i manager di Pechino che sembrano avere, almeno stando alle parole dell'amministratore delegato della Visual China Group, le idee molto chiare. «L'operazione - spiega Amy Jun Liang - rafforza la nostra posizione dominante nel settore delle immagini in Cina, migliora la nostra competenza nel mercato globale delle immagini di qualità e rappresenta una pietra miliare nel nostro viaggio di globalizzazione». E in appendice a questo accordo c'è anche quello con la Getty Images, altro colosso di Seattle, per la digitalizzazione e commercializzazione delle immagini fuori dai confini della Repubblica popolare cinese. La Corbis ha fatto gola per la sua posizione dominante nel campo dello sfruttamento commerciale delle immagini. E nei tempi di Instagram, Twitter e dei media tradizionali trasferiti sul web, l'operazione ha potenzialità imprevedibili. Corbis, però, negli anni ha saputo ritagliarsi - proprio sotto la spinta di Bill Gates - un ruolo di primaria importanza nella preservazione del patrimonio culturale. L'azienda, infatti, custodisce decine di milioni di «oggetti fotografici» in due strutture a temperatura controllata: la Film Preservation Facility (FPF) in Pennsylvania e la Sygma Access and Preservation Facility nei pressi di Parigi. «Queste iniziative - spiegano alla Corbis - garantiscono che le immagini di tali collezioni iconiche rimangano accessibili, preservandole al contempo per le generazioni future».

Ora viene da chiedersi se i cinesi avranno lo stesso zelo nel preservare a futura memoria certi pezzi pregiati della collezione, come gli scatti delle proteste a Tienanmen. I giornalisti della Cnn hanno fatto la prova: nella versione cinese del sito, inserendo nella ricerca il nome della piazza già ora escono solo foto innocue per il regime.

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