Gelmini: "FI voterà no alla fiducia"

"Conte avvocato Italia? Contratto è una condanna", sottolinea il portavoce dei gruppi Mulè

Gelmini: "FI voterà no alla fiducia"

È da giorni che Silvio Berlusconi è in silenzio attendendo la formazione del governo. Aveva avvertito Salvini del rischio di portare a palazzo Chigi un esponente legato al Movimento 5 stelle. Ha insistito affinché a guidare il governo fosse un esponente di centrodestra ma ora che è in dirittura d'arrivo l'incarico per Giuseppe Conte è rimasto, riferiscono fonti parlamentari, stupito. Perché a rappresentare l'Italia sarà, a suo dire, un esponente considerato poco credibile.

E non solo per la questione del curriculum ma in quanto ritenuto inesperto e poco affidabile. Il ragionamento è che un premier dovrà parlare con i leader europei come Merkel e Macron e un giurista con poca dimestichezza a confrontarsi con esponenti di primo peso a livello internazionale non è adatto - questa la tesi - a portare avanti le istanze del Paese. Per questo motivo c'è preoccupazione. Anche perché, è la considerazione del presidente azzurro, la golden share del governo sarà del Movimento 5 stelle. Ora il Cavaliere aspetterà di capire la composizione dell'esecutivo ma è da giorni che ha deciso la linea dell'opposizione in Parlamento. Si darà il via libera solo a provvedimenti che serviranno al Paese. Nessun pregiudizio ma ci sarà forte contrarietà qualora arrivassero nelle aule di Camera e Senato leggi ritenute sbagliate. "Forza Italia - sottolinea la capogruppo di FI a Palazzo Madama, Bernini - farà opposizione e non voterà la fiducia a un governo che nasce con un programma che ci preoccupa perché non risolve i veri problemi dei cittadini e le tante emergenze che assillano l'economia, le famiglie, le imprese. Saremo vigili su un esecutivo che nasce sbilanciato sul M5S".

"Sta per nascere un esecutivo Movimento 5 stelle-Lega a forte trazione grillina", rilancia la presidente dei deputati azzurri, Gelmini. "Conte avvocato Italia? Contratto è una condanna", sottolinea il portavoce dei gruppi Mulè. La tentazione nel partito azzurro è quella di cercare sponde in Parlamento con le altre forze che faranno opposizione. "Da una parte ci sono i populisti, dall'altra il resto del mondo", spiega uno dei 'big' azzurri.

Si guarda anche a Renzi che potrebbe spezzare il suo legame con la 'vecchia guardià dem. "Ma - spiega un esponente di primo peso del partito azzurro - sono discorsi prematuri. Ora si parte con l'opposizione". Nei prossimi giorni il partito convocherà gli organi per definire la strategia.

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