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Il gelo della Meloni: "Follie da Matteo". E sonda la base sulle alleanze future

"Io sempre leale, gli altri no. Non era meglio Gianni Letta di Mattarella?". La Russa: "Salvini si prenda una pausa di riflessione". Ai militanti arriva un sondaggio per calibrare la strategia

Il gelo della Meloni: "Follie da Matteo". E sonda la base sulle alleanze future

Il timore che il voto per Sergio Mattarella possa prefigurare la nascita di una maggioranza politica. L'esigenza di una pausa di riflessione dentro il centrodestra. La consapevolezza dello stato di salute cagionevole che vive la coalizione, con il rischio che l'attrazione fatale verso il proporzionale possa accelerare questo processo.

La rabbia per l'esito della votazione per il Quirinale non è ancora sbollita e Giorgia Meloni non nasconde di essersi sentita tradita. «Sono stata leale col centrodestra come sempre. Il problema è che gli altri partiti devono scegliere tra l'alleanza di centrodestra e l'alleanza di governo, e tra Fratelli d'Italia e il Partito democratico, scelgono il Pd» dice a «Quarta Repubblica». «Mi fa impazzire il fatto che avevamo un'occasione e l'abbiamo persa. Nell'ultima riunione del centrodestra tutti eravamo d'accordo sul no alla rielezione di Mattarella, tutti: Lega, Fi, Cambiamo, centristi. La prossima volta chiederò il var in queste riunioni. Tant'è che, scherzando, dissi non è che possiamo scrivere no Mattarella, bisogna passare a una proposta. Adesso tutti entusiasti per la rielezione. Prima di arrivare a Mattarella io credo che ci fossero mille strade. Gianni Letta non era meglio di Mattarella? Secondo me, quello che ha fatto Matteo Salvini è folle, folle per lui. Una cosa che non ho capito».

La leader di Fdi rivela anche un retroscena. «Antonio Tajani alla quinta votazione ci ha detto qualcuno chiede di rivotare Berlusconi, io ho detto scusate una settimana fa ha mandato un comunicato. Io non so se Tajani avesse parlato con Berlusconi».

L'interrogativo ora è se il percorso che ha portato alla conferma del presidente uscente possa innescare conseguenze politiche e cambiare definitivamente il quadro delle alleanze. «Non sono favorevole a una legge elettorale proporzionale, e le persone devono sapere che chi vota per il proporzionale in realtà sta scegliendo un modo per turlupinare i cittadini, per prendere voti dichiarando di fare cose che poi non farà, per insultare gente con la quale si alleerà il giorno dopo. Se arriverà la legge proporzionale, Fratelli d'Italia presenterà una proposta per cui all'atto di deposito delle liste si depositi anche una dichiarazione nella quale si dice quali sono i partiti con i quali si è disposti ad allearsi in un'eventuale maggioranza di governo». L'idea è quella di blindare comunque le maggioranze prima del voto, fermo restando che se poi la scelta del Parlamento dovesse cadere sul proporzionale Fratelli d'Italia cercherà di massimizzare identità e consenso.

Il punto ora è definire i rapporti con gli alleati. Ignazio La Russa consiglia il leader della Lega di calcolare bene le prossime sue mosse. «Fossi al posto di Salvini mi prenderei una bella pausa di riflessione» dichiara all'Adnkronos che gli chiede di commentare la proposta di federazione, sul modello repubblicano, lanciata da Matteo Salvini al centrodestra. «Io non sono nessuno per dare consigli, ma inviterei il leader della Lega a fare una pausa di riflessione. Se qualcuno ha delle ferite se le lecchi». E anche sulla newsletter del partito ci si rivolge agli iscritti per sondare gli umori e chiedere «se sia condivisa la scelta di non appoggiare l'elezione di Mattarella»; «come dovrebbe comportarsi adesso FdI con gli alleati a livello nazionale» e «cosa fare in vista delle Amministrative di maggio».

Un primo sondaggio per condividere con la base un momento sicuramente delicato per Fratelli d'Italia come per l'intero centrodestra.

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