«Genovese arrestato dal Pd, logico il suo arrivo»

Il commissario siciliano di Fi sull'adesione del deputato tradito dai suoi: «C'è l'ok di Silvio»

Il suo hashtag preferito su Twitter, da qualche settimana a questa parte, è «rifacciamoforzaitalia». E il primo colpo Gianfranco Miccichè, da alcune settimane commissario azzurro in Sicilia, lo ha messo a segno, imbarcando nel partito il deputato ed ex segretario regionale del Pd Francantonio Genovese, supercollettore di voti a Messina e dintorni, abbandonato dai dem perché indagato e invece accolto prontamente da lui, l'uomo del 61 a 0 per gli azzurri (era il 2001) ora incaricato dal Cavaliere di rilanciare il partito in Sicilia.Onorevole Micciché, ma uno del Pd con Forza Italia cosa c'entra?«Genovese veniva dalla Dc. È uno che si è ritrovato nel Pd e che ha capito sulla sua pelle cos'è il Pd. L'hanno fatta veramente grossa con lui». Il Pd non ha impedito il suo arresto.«No, è peggio. Il Pd ha deciso di votare sì all'arresto di Genovese prima ancora che in Parlamento arrivassero le carte. Mancava una settimana alle Europee, Renzi diede indicazioni per il sì senza nemmeno vedere gli atti. È chiaro che Genovese volesse andarsene. Ed essendo un moderato ha trovato in Forza Italia una sponda naturale».Com'è nata l'operazione?«Quasi per caso, all'Assemblea regionale. Parlavo con Rinaldi (deputato regionale del Pd e cognato di Genovese, ndr) con cui siamo amici da anni e così è nato l'incontro».Ma era necessario che Forza Italia imbarcasse Genovese, visti i suoi guai giudiziari?«Quando uno viene nel centrodestra apriti cielo. Su Castiglione indagato sottosegretario di un governo a guida Pd non c'è problema? E perché se Verdini dà i voti al Pd non c'è problema? Per quel che mi riguarda Genovese è un politico che deve essere ancora processato, quindi innocente, che si è fatto un anno tra carcere e domiciliari senza nemmeno una sentenza di condanna. E poi si guarda lui e non l'intera operazione: con Forza Italia viene Genovese, che è deputato, ma anche un deputato regionale, dieci consiglieri comunali e una settantina di amministratori in diversi Comuni che non sono affatto indagati. Li ho incontrati, ho trovato tanto entusiasmo e tanti giovani preparati che possono solo far bene a Forza Italia».Ha calcolato, in termini di voti, quanto vale l'operazione?«È un'operazione dai 50mila voti in su. E 50mila voti significa avere la possibilità di conquistare la presidenza della Regione».Berlusconi cosa ne pensa?«L'ho sentito al telefono, è molto soddisfatto per l'ingresso di Genovese. Del resto la nostra anima garantista si ribella davanti a certe vicende giudiziarie».Anche il capogruppo alla Camera Brunetta approva, mentre da parte dei senatori Gasparri e Matteoli le arriva quasi un altolà, un invito ad ascoltare i dirigenti siciliani.«Ho parlato tanto con Gasparri tanto col deputato siciliano Basilio Catanoso, che invece è critico sull'ingresso di Genovese. Non c'è dubbio che sono una componente del partito, ne terremo conto».Lei è di nuovo alla guida di Forza Italia in Sicilia dopo anni. Che partito ha trovato?«Sono al lavoro da appena 15 giorni.

Si sta ritrovando l'unità. L'ingresso di Genovese, che ha accanto a sé un bel gruppo, è importante. C'è entusiasmo, siamo molto gasati. Dobbiamo risistemare il partito, e questo si fa con un confronto costruttivo anche coi nostri alleati».

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