La Georgia "snobba" Francesco

Oggi il Pontefice arriva in un Paese concentrato sulle elezioni

La Georgia "snobba" Francesco

Tbilisi Una «fredda» Tbilisi attende Papa Francesco che arriva oggi per la sua prima visita in Georgia. Il Paese caucasico è concentrato sulle elezioni dell'8 ottobre, quando sarà chiamati a votare il nuovo Parlamento che eleggerà il premier. E mentre il dibattito si infiamma, la visita del Pontefice è passata sottotono. Poche le bandiere gialle e bianche (i colori del Vaticano) nella città vecchia. Niente striscioni, né gigantografie, né cartelloni. «Non abbiamo voluto appendere il poster con il volto del Pontefice accanto a quello dei politici», spiega l'amministratore apostolico di Georgia, monsignor Giuseppe Pasotto.

L'attesa per Bergoglio è concentrata soprattutto nella comunità cattolica, benché in Georgia sia la minoranza con appena il 2% della popolazione. Una visita lampo di due giorni quella di Francesco in un Paese crocevia di culture e fedi, dove ortodossi, cattolici, ebrei e musulmani convivono gli uni accanto agli altri. Il Papa arriva all'aeroporto di Tbilisi alle 15. Ad accoglierlo ci sono il presidente della Repubblica e il Patriarca di tutta la Giorgia, Elia II. Nessun discorso ufficiale, né cerimonia di benvenuto. La prima tappa è al Palazzo presidenziale dove Francesco sarà ricevuto dal capo di Stato. Il secondo momento sarà il cuore della visita in Georgia: l'abbraccio con il Patriarca ortodosso. «Nessuna preghiera comune è in programma ci dicono dal Patriarcato ma un faccia a faccia per proseguire il dialogo ecumenico e parlare del ruolo delle religioni per la pace». A conclusione della giornata, il Papa visiterà la chiesa cattolica caldea di San Simone Bar Sabbae. È la prima volta di un Pontefice in un luogo di culto assiro-caldeo. Qui il Papa verrà accolto dal Patriarca di Baghdad, Louis Sako. Ascolterà il canto aramaico, reciterà una preghiera per la pace e libererà in aria una colomba.

Domani invece celebrerà la messa nello stadio (quasi 20mila i biglietti distribuiti). «Abbiamo trasportato la nostra porta della Misericordia da Rustavi allo stadio dice a Il Giornale monsignor Pasotto , Francesco la attraverserà e per noi quella porta rappresenta un emblema, perché a Rustavi ancora non c'è la chiesa». Poi Bergoglio incontrerà sacerdoti, religiosi e fedeli, nella chiesa cattolica dell'Assunta, una delle due della città.

Infine, l'incontro coi volontari, i malati, gli operatori del centro di assistenza dei Camilliani, prima di trasferirsi nell'antica capitale di Mtskheta. Il vescovo Pasotto avrebbe voluto portarlo nel sud del Paese, dove vive la maggioranza dei cattolici. «Sarebbe stata una gran festa, ma problemi organizzativi l'hanno impedito».

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