Milano Il giorno della promozione. Foto di rito, strette di mano, sorrisi. Federica Mogherini, ministro degli Esteri del governo Renzi ha accolto così, ieri, l'arrivo dei suoi 27 omologhi d'Europa al vertice informale di Milano. Nell'agenda ufficiale le crisi del Mediterraneo, la Libia e l'Irak. E ancora, ovviamente, la complessa e drammatica situazione in Ucraina per discutere della quale ieri il nostro ministro ha avuto un lungo colloquio telefonico con il collega Pavel Klimkin. Mentre oggi, sempre al Centro congressi della Fiera, dove ieri sono giunti tutti a bordo di una «flotta» di 500L, i capi della diplomazia europea affronteranno i tempi del processo di pace israelo-palestinese e a concludere i lavori ci sarà una conferenza stampa congiunta dell'Alto rappresentante per la politica estera della Unione Europea, Catherine Ashton e della stessa Mogherini.
Mogherini che, proprio oggi, vivrà, di fatto, il giorno della promozione e della successione a Catherine Ashton al posto di Lady Pesc. Titolo che sintetizza l'incarico di Alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza. Una nomina che ieri ha ricevuto il decisivo placet , non solo del presidente del Parlamento europeo, il socialdemocratico tedesco Martin Schulz (che in un'intervista al quotidiano Sueddeutsche Zeitung ha ricordato come la ministra italiana «si è guadagnata una chance per questo incarico») ma anche e soprattutto della cancelliera di ferro, Angela Merkel, che, secondo il quotidiano Bild «è sicuramente pronta a sostenere la nomina della Mogherini anche se ritenuta ancora inesperta di politica». Una disponibilità, non proprio disinteressata, quella della cancelliera che, in cambio, secondo le indiscrezioni raccolte da Bild avrebbe chiesto a Matteo Renzi di aiutarla a bloccare la candidatura di Pierre Moscovici come commissario Ue agli Affari economici e monetari, perché considerato dai falchi tedeschi eccessivamente indulgente riguardo alle regole di rigore imposte all'interno della comunità europea. Una sorta di baratto diplomatico, quindi. Ma in serata Renzi ha cercato di prendere le distanze da queste interpretazioni definendo Moscovici «una persona in grado di svolgere quel ruolo ma non tocca a me decidere». Sempre secondo Bild tale scenario, dipinto ovviamente dalle mani della Merkel, prevede che il posto di presidente del Consiglio Ue vada al premier polacco Donald Tusk. Come se non bastasse a tranquillizzare miss Mogherini va aggiunto che i leader socialdemocratici europei, dopo la riunione di oggi a Parigi, confermeranno il loro sostegno alla sua nomina. La notizia rimbalza da fonti diplomatiche a Parigi che definiscono «ingiustificate le critiche sulla sua esperienza». Eppure.
Eppure sulla Mogherini ieri sono piovute le critiche di due autorevoli giornali. Il Financial Times in un editoriale sottolineava «come l'Europa, oggi più che mai, abbia bisogno di un capo della diplomazia forte che possa aiutare l'Ue ad acquisire un maggior peso sulla scena internazionale. Serve insomma, secondo il quotidiano finanziario della City, un pezzo da novanta e, in questa ottica, se la scelta dovesse cadere sull'attuale ministro degli Esteri italiano, sarebbe deludente. In un momento di notevoli tensioni l'Ue avrebbe potuto puntare su personaggi come lo svedese Carl Bildt o l'olandese Frans Timmermans». Secondo il francese Le Monde , la promozione della Mogherini a Lady Pesc sarebbe addirittura «la scelta sbagliata. E se verrà nominata sarà un triste giorno per l'Europa». Nell'editoriale di prima pagina, il giornale spiega che la sua candidatura «soddisfa comodamente diverse condizioni, perché è donna, socialdemocratica e brava con le lingue straniere. Tutte tranne una: l'esperienza e l'aura personale che questa conferisce».
Verrebbero così soddisfatti, aggiunge Le Monde , quei Paesi che non vogliono assolutamente un peso massimo politico o un diplomatico navigato come Alto rappresentante, perché questi profili rischierebbero di intralciare le loro ambizioni nazionali».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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