Cronache

Già libero l'aggressore della poliziotta

La decisione choc del giudice: convalida il fermo ma nega il carcere per il magrebino che ha ferito la poliziotta

La poliziotta Margherita Buttarelli all'ospedale di Rimini
La poliziotta Margherita Buttarelli all'ospedale di Rimini

Prima i pugni che l'hanno mandata in ospedale, sferrati con violenza perché lei, donna e poliziotto, era intervenuta in difesa di tre giovani donne. Ora lo schiaffo, non fisico ma forse ancora più difficile da incassare: chi l'ha aggredita, infatti, è già in libertà. L'unico uomo fermato, un magrebino di 30 anni già noto alle forze dell'ordine per resistenza e simili reati, è stato liberato subito dopo il processo per direttissima. L'arresto è stato convalidato, ma il giudice non ha ritenuto necessario aggiungere la misura restrittiva del carcere. E così, in attesa della prossima udienza che si svolgerà il 19 dicembre (il suo avvocato ha chiesto i termini a difesa) l'uomo sarà un libero cittadino.

Il danno e la beffa per Margherita Buttarelli, 48 anni, assistente capo della Polizia di Stato in servizio a Rimini, picchiata per aver difeso da tre nordafricani alcune ragazze dell'Est, pesantemente infastidite da tre uomini mentre stavano pranzando al parco Cervi. Lei è tornata a casa, fortunatamente il naso, sanguinante, non era rotto. Le è rimasto solo un vistoso livido al volto e la solidarietà dei colleghi e del questore di Rimini, che le ha fatto visita in ospedale annunciandole che intende proporla per un encomio per il coraggio dimostrato, per di più mentre non era neppure in servizio. Ma inevitabilmente il fatto che uno degli aggressori, l'unico fermato, sia stato rimesso in libertà meno di 48 ore dopo lascia l'amaro in bocca. Libero lui, preso dai carabinieri subito dopo l'aggressione, sabato intorno alle 14. E liberi anche gli altri due nordafricani protagonisti della vicenda e non ancora individuati: uno è scappato prima ancora dell'aggressione, quando lei si è qualificata come poliziotto; l'altro invece è fuggito ed è riuscito a far perdere le sue tracce. Tutto si è svolto in una manciata di minuti, nel primo pomeriggio di sabato, al parco Cervi. Le ragazze stavano pranzando al riparo di uno dei gazebo, in una zona di solito frequentata dalle badanti dell'Est. L'assistente capo Buttarelli, sposata e madre di due figli, stava tornando a casa in bici, dopo il lavoro. Viste le donne in difficoltà non ha esitato un attimo a intervenire, anche se era fuori servizio. Prima ci ha provato con le buone, poi si è qualificata. E alla fine le ha prese, pesantemente.

Al Corriere di Romagna l'agente ha assicurato: «Lo rifarei».

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