Cronache

"Giù le mani dal pisolino al lavoro". E gli autisti napoletani fanno sciopero

La protesta per la sospensione di un collega colto in flagrante

"Giù le mani dal pisolino al lavoro". E gli autisti napoletani fanno sciopero

Giù le mai dal pisolino, diritto inviolabile del lavoratore, garanzia costituzionale di rinnovata solerzia del dipendente: che tanto più farà bene la sua parte quanto più si sarà riposato a sufficienza. É questa la battaglia che avrebbe visto scendere in sciopero una sessantina di conducenti dell'Anm, l'azienda di trasporti pubblici del Comune di Napoli, mobilitati in difesa di un collega punito per avere esercitato la facoltà di pennichella.

Ad incastrare il dormiglione, secondo quanto riferisce ieri il Corriere del Mezzogiorno, è una indagine interna decisa dai vertici dell'Anm che mandano una squadra di ispettori in uno dei principali depositi di mezzi dell'azienda, il Brin. Qualche voce, pare, aveva segnalato che non tutti gli addetti al deposito, ed in particolare gli autisti del turno di notte, lavoravano con l'alacrità pretesa dall'azienda. E gli ispettori si trovano di fronte alla più vistosa delle conferme: una stanza chiusa a chiave con lucchetto, in cui erano stati piazzati una scrivania, una poltrona, un paio di sedie e soprattutto un divano. L'ideale per una sosta ristoratrice. Un giro per il deposito, ed ecco che gli ispettori individuano un conducente che per una passeggiata nel mondo dei sogni si è accontentato del posto di guida. Lo svegliano, lo denunciano. E arriva la sospensione.

Peccato che l'appisolato non sia un autista qualunque ma un dirigente di un combattivo sindacato di base, molto in vista tra i colleghi. E pochi giorni dopo, sessantatrè colleghi del sospeso non escono per Napoli con i loro automezzi, lasciando a piedi centinaia di rassegnati passeggeri. Gli scioperanti giurano che i motivi della protesta erano altri.

Ma autisti intervistati dal quotidiano assicurano: l'obiettivo era salvare il collega sognatore.

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