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Giarrusso molla il M5s: "Stimo molto Conte". Ma ora vuole querelarlo

L'ex premier sull'eurodeputato: voleva posti e poltrone. La replica: vergogna, dice il falso

Giarrusso molla il M5s: "Stimo molto Conte". Ma ora vuole querelarlo

Dino Giarrusso lascia il Movimento cinque stelle con un annuncio roboante, in diretta, negli studi televisivi del programma mattutino di La7 Coffee Break. L'europarlamentare, recordman di preferenze alle Europee del 2019, dice anche che fonderà un nuovo movimento, con l'intenzione di attrarre delusi ed ex grillini. Spiega di non averne parlato ancora con Alessandro Di Battista, un altro ex di lusso, ma le sottolineature di Giarrusso su un M5s che ha abbandonato la strada maestra della democrazia diretta fanno pensare alle malelingue grilline che infestano il Parlamento, che potrebbe avviarsi un dialogo tra l'ex inviato delle Iene e Davide Casaleggio, che non esclude di poter lanciare un nuovo soggetto politico dopo le Amministrative di giugno. «Giarrusso farebbe da traino al Sud e Davide prevalentemente al Nord», dice una fonte stellata di primo piano che cerca di prevedere le mosse del fondatore della piattaforma Rousseau.

Intanto, il dato acquisito, è l'addio polemico di Giarrusso. «Non sono io che lascio il M5s, perché già so la delusione di tante persone che mi stimano e mi vogliono bene, e so che farò la gioia di tante persone che nel mio partito mi hanno combattuto - spiega l'eurodeputato - avevo chiesto le primarie per la candidatura alla Regione Siciliana ed è stato fatto subito un comunicato in cui si diceva che era una mia posizione personale, quasi a volermi fermare». Giarrusso parla di una «scelta molto dolorosa e sofferta» ed elenca i «valori perduti» dei Cinque stelle. «Tra i valori perduti c'era per esempio la democrazia diretta. Cosa è rimasto di questo? Conte ha fatto una struttura verticistica e c'è chi vuole fare politica di professione». Parole che fanno aumentare i sospetti, tra vertici e parlamentari del M5s, di un possibile asse con Casaleggio e il suo progetto politico di ridare vigore alla democrazia partecipativa attraverso lo strumento di Rousseau e - probabilmente - di una nuova forza politica che potrebbe vedere la luce dopo le Comunali di giugno.

Nonostante l'addio, però, Giarrusso rivendica la sua stima per Giuseppe Conte: «Rinnovo la mia grandissima stima per Giuseppe Conte e la gratitudine per quello che ha fatto come presidente del Consiglio, il migliore negli ultimi vent'anni. La mia stima è massima nei suoi confronti, ma noi siamo a sostegno di un governo e fatico davvero a capire perché dobbiamo starci». Conte però reagisce duro: «Giarrusso lasci il suo incarico da europarlamentare, sia coerente con quello che ha sempre detto». E ancora l'ex premier: «L'ho incontrato sei sette volte nel mio studio privato, anche di domenica. Mi ha sempre parlato e chiesto poltrone, posizioni, vicepresidente, delegati territoriali e via discorrendo». Giarrusso replica parlando con Il Giornale: «Conte dice il falso, si dovrebbe vergognare, io gli avevo solo chiesto di far votare dalla base i referenti e i vicepresidenti, chi fa domande viene diffamato». L'europarlamentare addirittura non esclude di querelare Conte.

Luigi Di Maio, invece, per una volta si accoda all'ex premier: «Io penso che se c'è qualcosa su cui non siamo d'accordo sul Movimento, in generale lo dico, se qualcuno non è d'accordo può restare nel Movimento e portare avanti le sue idee. Chi se ne va sostanzialmente non cambia niente nel M5s». L'invito alle dimissioni arriva anche da fonti M5s al Parlamento Europeo.

Ma Giarrusso non molla: «Molti elettori mi hanno già scritto per chiedermi di restare».

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