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Giorgetti convoca per domani le parti sociali. Forza Italia prepara maxi-emendamento

Il decreto in Gazzetta tre ore dopo il varo per evitare buchi nei conti

Giorgetti convoca per domani le parti sociali. Forza Italia prepara maxi-emendamento

Con la decisione di pubblicare in Gazzetta ufficiale, già tre ore dopo il via libera in Cdm, il decreto che blocca il meccanismo della cessione dei crediti per tutti i bonus, compreso il 110, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha voluto costruire uno scudo di protezione per i conti pubblici. «Solo ai tempi del covid si vedeva tanta rapidità», riferisce una fonte di governo.

L'obiettivo del titolare di Via XX è stato quello di neutralizzare il boom di richieste per la cessione di crediti, nell'arco di tempo tra l'approvazione del decreto e l'entrata in vigore con la pubblicazione in gazzetta. Una zona franca, tra approvazione del provvedimento e pubblicazione, che avrebbe potuto esporre i conti pubblici a un'ulteriore voragine. Ragione per la quale Giorgetti avrebbe tenuto profilo basso fino all'ultimo istante sul provvedimento anche con gli altri ministri del Carroccio, che hanno saputo della norma soltanto al pre-Consiglio. Il decreto lascia strascichi in maggioranza. Le opposizioni attaccano. Conte convoca i parlamentari di sabato pomeriggio su zoom per studiare iniziative contro il decreto del governo.

Dopo le tensioni, si fa largo l'ipotesi di un intervento correttivo in Parlamento. Il centrodestra apre a modifiche in fase di conversione. Domani Giorgetti con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, incontrerà le associazioni di categoria: Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative italiane. Prima il governo farà un punto con rappresentanti di Abi, Cdp e Sace. Il testo giovedì approda in commissione Finanze della Camera. La linea più dura è quella di Fi. «In questo momento non c'era altra scelta, ma il conto non possono pagarlo famiglie e imprese. Togliere il superbonus potrebbe determinare anche una frenata dell'Economia. Forza Italia lavorerà per una soluzione. Occorreva mettere il punto a una situazione che ci avrebbe portato al default. Ora bisogna sbloccare i crediti maturati una volta per tutte» - chiede il capogruppo Fi alla Camera Alessandro Cattaneo. Più netto Giorgio Mulè: «Alcune modifiche parlamentari sono irrinunciabili. Due sono i paletti di FI: garanzie per le imprese perché possano lavorare con serenità, salvaguardia dei cittadini che hanno già messo i soldi sul tavolo».

La strada è un emendamento correttivo al quale stanno lavorando i parlamentari azzurri. Dal fronte di Fratelli d'Italia si registra un'apertura: «Siamo pronti ad ascoltare gli imprenditori e le associazioni di categoria. Già lunedì saranno ascoltati dal governo perché per noi le Pmi sono il motore della Nazione e sono state purtroppo loro le vittime che hanno maggiormente pagato il conto delle politiche del governo giallo-rosso. Fratelli d'Italia è al loro fianco per risolvere definitivamente questa questione salvaguardando da un lato posti di lavoro e dall'altro le finanze pubbliche dello Stato» - spiega Marco Osnato, deputato di Fratelli d'Italia e presidente della Commissione Finanze a Montecitorio. Più possibilista il deputato Saverio Congedo di Fdi: «L'iter parlamentare, prima in Commissione e poi in Aula, può e deve essere un'opportunità per migliorare il provvedimento anche alla luce delle istanze e delle proposte che in queste ora stanno giungendo costruttivamente dalle realtà produttive e sociali del territorio, ma sarà anche un banco di prova per misurare in concreto la capacità di proposta delle opposizioni che non potranno limitarsi a attacchi scomposti su una vicenda che porta il loro marchio di fabbrica».

La parola all'Aula di Montecitorio.

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