La giunta Raggi annaspa. Ora c'è il rischio bancarotta

Tra debiti, partecipate e sanzioni, è di 13 miliardi di euro il buco dell'amministrazione. L'ombra del commissario

La giunta Raggi annaspa. Ora c'è il rischio bancarotta

Buche e buchi. Ad avvertire Virginia Raggi sul rischio bancarotta per il Comune di Roma è direttamente Andrea Mazzillo, assessore al Bilancio, appena defenestrato. In un'intervista a La Repubblica l'ex titolare dei conti del Campidoglio attacca: «Si rischia di passare dal commissariamento dell'Atac a quello del Comune». Non che l'estate sia stata facile, ma con questa situazione, per la sindaca si preannuncia un «settembre nero», un autunno a dir poco piovoso.

Una settimana fa, è arrivata la richiesta di risarcimento danni di Cdp e Telecom per il no della Giunta pentastellata ai lavori sulle Torri dell'Eur, che sarebbero dovute diventare il nuovo quartier generale della compagnia telefonica. Il rifiuto dell'allora assessore Paolo Berdini può trasformarsi in una nuova bomba sulle casse del Comune. Il conto presentato dalla Telecom è di 328 milioni di euro. Le richieste per i mancati investimenti sugli ex Mercati generali e Fiera di Roma arriverebbero, invece, a 800 milioni. Il fantasma dei conti aleggia come un'ombra alle spalle della giunta dal suo insediamento, e con il passare dei mesi le cose sono peggiorate. Già a gennaio scorso l'Oref, organo di revisione economico finanziaria del Comune, aveva bocciato il bilancio di previsione 2017-2019. I revisori contabili, scelti all'epoca dal commissario Francesco Paolo Tronca, accusavano la giunta M5s di aver sopravvalutato l'ammontare delle entrate provenienti da multe e tasse, prendendo sottogamba le spese future.

A inizio agosto ancora una bocciatura: il ministero del Tesoro ha riaperto la partita del salario accessorio. Il piano del Campidoglio per il recupero delle somme erogate illegittimamente ai 23mila dipendenti è stato considerato «tecnicamente inaccettabile». La questione pesa sul bilancio capitolino per 340 milioni di euro. Una somma che addirittura potrebbe essere recuperata attraverso dei prelievi dalle buste paga. Quello dei conti, tra bilancio di Roma Capitale e debiti delle partecipate, è un groviglio dal quale si potrebbe uscire solo con un commissario. La voragine che sta inghiottendo Roma è pari a 13 miliardi di euro. Con il Campidoglio che continua ad accumulare debiti per centinaia di milioni nei confronti delle partecipate, Atac e Ama in testa. La partecipata dei trasporti è in rosso per 1,35 miliardi, così pagare i dipendenti e persino far partire gli autobus rischia di diventare un'impresa non facile. Il buco nero della società che gestisce la raccolta dei rifiuti ammonta, anch'esso, a poco più di un miliardo di euro. Con conseguenze dirette sulla pulizia della città.

E la

girandola di nomine, tra Giunta e partecipate, è solo il sintomo più evidente della febbre che potrebbe travolgere Roma da qui a pochi mesi. Se continua così, Virginia Raggi rischia di cadere in un buco, quello del bilancio.

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