Giuseppe Tesauro eletto presidente della Corte Costituzionale

L'ex numero uno dell'Antitrust ha ricevuto sette voti a favore e sei contrari. Sarà in carica fino a novembre

Giuseppe Tesauro in un'immagine d'archivio
Giuseppe Tesauro in un'immagine d'archivio

"Chi sta poco, può fare molti danni. Questo già mi consola molto". È con un pizzico di ironia che Giuseppe Tesauro ha accolto la sua nomina a presidente della Corte Costituzionale, arrivata questa mattina per decisione dei giudici riuniti a Palazzo della Consulta a Roma.

Tesauro sarà alla guida dell'organo di garanzia soltanto fino al 6 novembre, quando scadrà il suo mandato. Un periodo breve, cosa però non lo impensierisce, convinto che la presidenza debba essere "una funzione di mero coordinamento", che faccia della "formula latina 'primus inter pares'" qualcosa di più di una semplice frase vuota.

Ricordando che più della metà di quelli che lo hanno preceduto sono rimasti in carica per un periodo inferiore all'anno, Tesauro ha anche detto di non sentirsi "un mezzo presidente", ma piuttosto "un operaio del diritto".

Già presidente dell'Antitrust, Tesauro ha ottenuto sette voti favorevoli e sei contrari dai giudici.

Appena eletto ha rilasciato alcune dichiarazioni, parlando della necessità di procedere con il percorso delle riforme secondo i tempi che sono consoni ai singoli capitoli, perché se "andare troppo veloci per alcune cose va bene, per altre è meglio una maggiore riflessione".

Uno dei passi che il Paese deve compiere - sostiene Tesauro - è quello di avviarsi verso "maggiori sinergie tra forze diverse", come accadde "all'alba di quel momento tragico che fu il dopoguerra".

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