Dopo il "golpe" di Maduro Guaidò riprende il Parlamento

Dopo il "golpe" di Maduro Guaidò  riprende il Parlamento

San Paolo - «Dove finisce la logica comincia il Venezuela». La frase di un nostro emigrante rientrato in Italia «perché non c'erano più le condizioni per vivere a Caracas» descrive bene le folli ultime 48 ore del Venezuela conclusesi con un colpo di scena che ha del tragicomico. Ovvero l'entrata in Parlamento a colpi di spallata della porta principale da parte di Juan Guaidó e dei suoi deputati. Alle 10 del mattino di ieri era, infatti, prevista la prima sessione dell'uomo scelto dalla dittatura di Nicolás Maduro, ovvero il neopresidente illegittimo del Parlamento Luìs Parra, coinvolto in uno scandalo di corruzione sulle Clap, il cibo che la dittatura offre agli affamati venezuelani in cambio del voto. Mezz'ora dopo, avrebbe dovuto cominciare la sessione di Guaidó e della sua maggioranza ma è stato necessario sfondare la porta, mettendo in fuga i pochi poliziotti bolivariani rimasti a presiederla mentre Parra fuggiva a gambe levate. Alla fine Guaidó è riuscito a riprendere possesso del Parlamento per confermare che il presidente, almeno per ora e numeri alla mano, è ancora lui.

La tensione era cominciata domenica 5 gennaio, data in cui Guaidó doveva essere confermato alla presidenza del Parlamento, l'ultima istituzione democratica in Venezuela. Se estromesso dalla sua guida, il leader dell'opposizione avrebbe perso anche la presidenza ad interim che gli spetta secondo la Costituzione voluta da Chávez. Guaidò aveva dalla sua parte 100 deputati, molti di più degli 84 necessari. Di fronte alla matematica, Maduro ha ordinato, però, alle sue Forze Armate più fedeli qualcosa di impensabile in qualsiasi nazione che voglia mantenere un simulacro di democrazia: «Impedite a Guaidó di entrare in Parlamento». Ed ecco che, domenica scorsa, entravano nell'emiciclo solo gli onorevoli del PSUV, il partito di Maduro, più una decina di deputati dell'opposizione cooptati dal regime a suon di dollari. Bloccato dagli sgherri bolivariani, Guaidó tentava di scavalcare le transenne ma, strattonato con violenza - la sua giacca strappata ha fatto il giro del mondo - era costretto alla ritirata. Intanto, dentro, i chavisti eleggevano illegalmente presidente del Parlamento Parra.

Guaidó non si è dato però per vinto e, con i suoi 100 deputati, si è riunito nella sede de El Nacional, storico giornale venezuelano. Qui è avvenuta l'elezione col numero legale che lo confermava alla presidenza per un altro anno tanto del Parlamento come del Venezuela, anche se la forza a Caracas ce l'ha sempre il presidente de facto Maduro.

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