Il governo cerca di risolvere il rebus delle tasse

Centrodestra compatto su taglio Irpef e stop Irap. Oggi il premier vede i sindacati. Debito in calo

Il governo cerca di risolvere il rebus delle tasse

Parte oggi l'iter parlamentare della manovra 2022 con l'incardinazione nelle commissioni di Palazzo Madama, proprio in concomitanza con l'incontro tra il premier Draghi e i sindacati per discutere di riforma delle pensioni e di abbassamento della pressione fiscale. La legge di Bilancio è approdata al Senato con circa un mese di ritardo («ed è piena di compromessi al ribasso tra forze politiche che la pensano diversamente su tutto», ha chiosato il capogruppo alla Camera di Fdi, Francesco Lollobrigida) l'iter sarà più impervio del solito proprio per i tempi estremamente contingentati che di fatto renderanno il passaggio alla Camera una pura formalità, dovendo essere approvata entro il 31 dicembre. Proprio per questo motivo il Pd aveva proposto un tavolo di maggioranza per fare sintesi tra le diverse posizioni che rischiano di accidentare il percorso dei 219 articoli della legge.

Tanto più che ogni giorno si apre un nuovo fronte. Ieri è stata la volta della scuola con Cgil e Cisl che hanno preannunciato una mobilitazione se le risorse per gli stipendi dei docenti non saranno aumentate. Pd, M5s e associazioni professionali hanno invece sollevato dubbi sulla norma che impedisce l'iscrizione a ruolo delle cause se non si è ottemperato all'esatto pagamento del contributo unificato. Insomma, Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi avranno molto da argomentare con il presidente del Consiglio: ufficialmente il confronto dovrebbe vertere sulla riforma pensionistica considerato che «Quota 102» in vigore solo l'anno prossimo e destinata a 16.800 persone non soddisfa Landini, Sbarra e Bombardieri. Non meno scivoloso il tema della riforma fiscale che il sindacato vorrebbe indirizzare al taglio del cuneo fiscale impiegandovi tutti gli 8 miliardi disponibili. «È importante arrivare al definitivo superamento dell'Irap, che è una storica battaglia di Forza Italia, lavorare per una flat tax sul ceto medio come alla proroga senza limiti dei bonus edilizi e a un nuovo rinvio selettivo delle cartelle esattoriali», ha chiosato Antonio Tajani, coordinatore di Fi. La Lega vuole rilanciare la flat tax al 20% applicata sull'imponibile per ricavi e compensi tra 65mila e 100mila euro, introdotta con la manovra 2019. L'emendamento al dl fiscale stima gli oneri in 110 milioni di euro per il 2022, 1,1 miliardi di euro nel 2023 e 860 milioni di euro dal 2024, fondi che andrebbero attinti dal reddito di cittadinanza. E proprio i Cinque Stelle hanno preannunciato battaglia sul reddito di cittadinanza dopo la stretta sui controlli e chiede correttivi anche sul Superbonus, puntando inoltre alla reintroduzione del cashback ma con dei paletti.

Sulle tasse, in ogni caso, converrà non pigiare l'acceleratore.

Ieri la Banca d'Italia ha certificato che a settembre il debito pubblico è calato a 2.706 miliardi di euro (-27,9 miliardi su agosto) grazie all'incremento delle entrate tributarie salite a 35,6 miliardi (+19,7% su settembre 2020). Draghi e il ministro dell'Economia Franco dovranno agire con cautela.

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