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Governo diviso sulla manovra: trattare o andare allo scontro?

Conte e Tria puntano a un dialogo con la Ue per scongiurare le sanzioni. Di Maio pronto a dialogare. Ma Salvini non vuole cedere

Governo diviso sulla manovra: trattare o andare allo scontro?

All'indomani della bocciatura della manovra italiana da parte di Bruxelles, la tensione è alta. Se da un lato c'è chi come il ministro Savona pensa che la legge di bilancio vada cambiato altrimenti c'è il rischio che il governo non regga, dall'altro il vicepremier leghista tira dritto. Almeno a parole.

"Noi passi indietro non ne facciamo. Non abbiamo messo soldi a caso, nella manovra c'è un'idea di Italia che cresce: sono soldi degli italiani e chiederemo di poterli spendere, per il diritto alla salute, alla protezione, alla ricerca scientifica", dice Matteo Salvini, ospite di Uno Mattina. E ancora: "Mi dicono dall'Europa che non posso smontare la Fornero? Io porto rispetto ma viene prima il diritto al lavoro e alla pensione degli italiani. L'unica cosa che l'Europa non può chiedermi è di lasciare immutata la legge Fornero, ho visto quanta sofferenza ha causato agli italiani. Non voglio litigare con nessuno ma devo scegliere tra Bruxelles e gli italiani e la scelta è facile. Chiedo rispetto per il popolo italiano, che dà ogni anno 5 miliardi a Bruxelles. Sulle manovre del passato non hanno avuto nulla da eccepire e il debito è aumentato di 300 miliardi. Se poi con Bruxelles vogliamo ragionare di investimenti se vogliamo mettere più soldi sulla tutela del territorio, per carità. Siccome però sono soldi degli italiani, noi chiederemo di spendere questi soldi per gli italiani".

A chi gli paventa l'ipotesi di staccare la spina, Salvini risponde: "Sono al governo perché Silvio Berlusconi mi disse Matteo vai e prova, pur di non andare ad elezioni vedi se riesci a mettere su un governo. Siccome io sono di coccio, se uno mi dice vai e prova, io provo. Però non è che dopo sei mesi, dico: i sondaggi sono buoni, quindi ho scherzato, torniamo a casa. Vado fino in fondo".

Sulla spread il leghista non ha dubbi: "Viene deciso con un clic dall'altra parte del mondo, che decide oggi l'Italia sale, l'Italia scende. È chiaro che quello non è controllabile. L'economia italiana è sana, il presidente dell'Associazione bancaria italiana ha detto l'economia italiana è tra le più sane d'Europa e lo spread non corrisponde alla vita vera, all'economia vera del Paese. È chiaro che qualcuno sta cercando di speculare, perché se sale questo famoso spread magari pensano che noi dobbiamo tassare i risparmi degli italiani".

Insomma, la strategia del ministro dell'Interno sembra essere quella del muro contro muro. Irremovibili sulla manovra e irremovibili sulle trattative. A dispetto del piano che, secondo Repubblica, Conte e Tria avevano in mente: cioè iniziare una vera trattativa con l'Europa. E proporre un abbassamento di due punti del deficit. Anche Di Maio in mattinata si è dimostrato possibilista sul dialogo con l'Ue e, pur negando manovre correttive, si è detto pronto a discutere.

Secondo il Sole24ore, il "dialogo costruttivo" su cui punta Conte è riferito ai tempi e alle modalità delle contromisure che potranno essere chieste dalla Ue.

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