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"No a voti in bianco. Italia Viva è pronta alle urne"

In una intervista a Repubblica il capogruppo di Iv al Senato, Davide Faraone, ha spiegato che il partito vuole "stare nel governo con dignità" ed ha attaccato il ministro Franceschini che aveva evocato il voto anticipato in caso di crisi

"No a voti in bianco. Italia Viva è pronta alle urne"

Tanto tuonò che alla fine non piovve. Dopo le ripetute minacce di aprire una crisi di governo da parte di Italia viva nel caso in cui il premier Giuseppe Conte non avesse ritirato la "governance" sul Recovery Fund ecco che dal fronte renziano vengono diffuse notizie relativamente più concilianti sul futuro dell’esecutivo giallorosso. In una intervista a Repubblica il capogruppo di Iv al Senato, Davide Faraone, ha annunciato il documento che il partito consegnerà al presidente del Consiglio lunedì sulla gestione del denaro proveniente dall’Europa con le modifiche e le richieste di merito.

L’esponente renziano, però, ha sottolineato come la verifica sul programma dell’esecutivo stia proseguendo ma allo stesso tempo ha spiegato che il partito pretende di "stare nel governo con dignità, portando risultati a casa". In caso contrario, pur non reputando "utili le elezioni anticipate", Faraone ha garantito che se gli italiani saranno richiamati alle urne Iv "è pronta".

Vi è, però, un impegno per continuare con questa legislatura tanto che lo stesso senatore ha specificato come "nella lettera che abbiamo consegnato a Conte abbiamo affrontato le questioni da qui ai prossimi due anni e mezzo". Ma Faraone ha anche evidenziato una criticità sulla quale Iv non intende soprassedere: il metodo con il quale "ci chiedono di votare in Parlamento o in Consiglio dei ministri cose decise in luoghi a noi sconosciuti non va bene". Per questo il senatore ha rimarcato che "non avranno mai i nostri voti in bianco a provvedimenti conosciuti in notturna. Abbiamo già dato". "Noi di Iv- ha proseguito- abbiamo lasciato il porto sicuro del Pd per non restare a braccia conserte, ma per fare valere le nostre idee".

Ci sarebbe già stato un primo cambiamento nell’azione portata avanti dal premier. Una novità sottolineata dal capogruppo di Iv al Senato: "Devo dire che per la prima volta da quando Conte è premier mi pare ci sia stata l'ammissione chiara di un errore compiuto: non c'era stato il giusto coinvolgimento e anche c'è stata una certa superficialità". Un primo importante passo in avanti per rilanciare l’azione del governo ma ora ci sono altre questioni delicate di cui discutere. Tra le più importanti vi è il tema del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, che non solo "è sul tavolo più di sempre" ma "è il credo nell'Europa. È inaccettabile che si rifiuti uno strumento che ci fa risparmiare tanti soldi, 300 milioni all'anno per dieci anni di interessi, con l'argomentazione che non ci fidiamo dell'Europa", ha affermato Faraone che ha ricordato come il Conte II sia “nato come governo europeista".

L'esponente renziano ha, infine, fortemente criticato le parole del ministro Dario Franceschini che ha evocato l’eventualità del voto anticipato in caso di crisi, forse per spingere i renziani a più miti consigli. "Franceschini è stato irrispettoso a parlare di urne innanzitutto nei confronti del Presidente Sergio Mattarella al quale soltanto spetta di decidere cosa fare in caso di crisi di governo. È diventato simile alla Meloni", ha attaccato Faraone che in modo sarcastico ha punzecchiato il ministro: "È poi paradossale che un ministro rigorista, che ha chiuso gli hotel, i musei, i teatri, voglia aprire i seggi". "Noi renziani- ha concluso il senatore- non reputiamo utili le elezioni anticipate, però Iv è pronta.

E non facciamo prove muscolari come Franceschini".

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