Tutto fila liscio nel Pd e nel M5s in vista della ormai imminente conclusione delle trattative per la formazione del nuovo governo? Non proprio. Anche se al momento sono posizioni isolate, tra i dem ed i pentastellati si alzano sempre più forti voci di dissenso da parte di figure di primo piano.
Nel partito guidato da Nicola Zingaretti, ad esempio, la proposta lanciata nel pomeriggio su Twitter da Dario Franceschini in merito all’eliminazione dei vice premier così da sbloccare la trattativa per la formazione dell’esecutivo non è piaciuta a tutti.
Tra i “contestatori” vi è Matteo Richetti, l'unico a votare contro nell'ultima Direzione sul tentativo di dar vita a un governo con i 5 Stelle, che ha usato lo stesso social per lanciare un duro attacco alla dirigenza dem. "Stanno talmente ragionando di contenuti che le uniche proposte che fanno sbloccare le trattative sono quelle sui posti da vicepremier. Fa talmente ridere che rimane solo da prendere sul serio il blog del comico #giafattoanchequello".
Franceschini aveva scritto su Twitter che "per una volta Beppe Grillo è stato convincente. Una sfida così importante per il futuro di tutti non si blocca per un problema di 'posti’. Serve generosità. Per riuscire a andare avanti allora cominciamo a eliminare entrambi i posti da vicepremier".
Con il suo intervento, in un colpo solo, Franceschini ha colpito direttamente Luigi Di Maio, capo politico dei Cinque Stelle e ha ricompattato tutti i big del Nazareno tanto che il segretario Nicola Zingaretti ha subito dichiarato che con questa proposta si può far decollare l’esecutivo.
Nel campo pentastellato, invece, si alza forte la voce del senatore M5s Gianluigi Paragone, da sempre contrario all'accordo con il Pd, che usa Facebook per attaccare i dem su più fronti.
Dapprima, infatti, il giornalista commenta l'intervista di Matteo Renzi apparsa oggi sul Sole 24 Ore dicendo che l'ex premier fa chiarezza perchè "fa capire chi comanda" in campo dem.E, poi, sulla già citata proposta di Franceschini, lo stesso Paragone afferma che il piano è in realtà è uno solo e non tanto disinteressato: far “fuori Di Maio da Palazzo Chigi".
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