La grafia del "triumvirato" del governo

Quali affinità emergono dalla scrittura del presidente del Consiglio e dei due vicepresidenti?

La grafia del "triumvirato" del governo

Quali affinità emergono dalla scrittura del presidente del Consiglio e dei due vicepresidenti. Ecco cosa c'è dietro la grafia del "triumvirato" di governo.

GIUSEPPE CONTE Emerge un carattere introverso, ossia portato a gestire i rapporti con sobrietà, senso critico e predisposizione alla verifica. Egli è capace di sostenere il dialogo con una “pacifica determinazione”, coadiuvato da un pensiero introspettivo che lo rende atto al controllo e ad una critica costruttiva (vedi equo spazio tra parole, scrittura fluida, forme tonde e proporzionate nel loro insieme). La firma conferma un alto livello di sensibilità e di efficienza fattiva; ma quanto deve costargli il controllo sull’emotività!

LUIGI DI MAIO Dalla firma di Luigi Di Maio emergono elementi di timidezza peraltro superati grazie ad un idealismo che lo porta a sognare di creare piattaforme che egli ritiene possano essere utili e facili da raggiungere (vedi ampi allunghi superiori delle lettere). La dimensione piccola delle lettere sta, infatti, a indicare una fondamentale timidezza e note d’introversione, che egli cerca di superare ostentando sicurezza verbale e fertile dialettica. Egli crede fermamente in ciò che afferma, poiché nella scrittura non si nota alcun segno di falsità. Deve solo saper mediare tra ciò che è ideale e ciò che è realistico.

MATTEO SALVINI Nella firma dell’onorevole Salvini, domina un gesto veloce, dinamico, elastico, spedito e focoso. La grande dimensione dell’iniziale del cognome, che simbolicamente è legata alla figura paterna, ci informa di come questa figura possa aver fatto da stimolo alla crescita personale e sociale. Aggressivo verbalmente, porta avanti le cose con foga, esprimendo, a volte in modo un po’ rude, il suo credo. Possiede un tipo d’intelligenza concreta, produttiva e operativa che gli permette di mirare al risultato, diventando invece insofferente verso ogni forma speculativa o poco chiara. SINTESI Siamo di fronte a tre personaggi assai diversi sia come carattere sia come tipo d’intelligenza.

Forse è proprio la diversità che favorisce una giusta amalgama e una produttiva interazione, anche perché in nessuno dei tre politici emergono forme, almeno per ora, di narcisismo, tipico virus, secondo Erich Fromm, del mondo politico.

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