Grecia risanata, la Troika punta l'Italia

Allo studio una manovra da 5 miliardi. L'Europa ora vuole «salvare» noi

Grecia risanata, la Troika punta l'Italia

Roma La Grecia esce dal programma di aiuti e l'Italia rischia una manovra correttiva autunnale da 4 miliardi di euro. Con la prospettiva di dovere fare i conti in un futuro prossimo con un piano di salvataggio in una versione tutta nuova rispetto a quelli applicati fino ad oggi. Quella che stanno preparando Francia e Germania un po' in sordina mentre l'attenzione dell'opinione pubblica è concentrata sull'emergenza migranti.

Ieri si è concluso il primo Ecofin di Giovanni Tria. Il ministro dell'Economia ha ancora una volta dato rassicurazioni a mercati e partner europei. Ha assicurato il rispetto degli impegni presi dall'Italia con l'Ue. Ha addirittura confermato l'impegno a correggere dello 0,3% i conti del 2018, quindi tappare il buco lasciato dal governo Gentiloni e dal ministro Padoan. È «intenzione del governo cercare di rispettare» la correzione del deficit dello 0,3% del Pil chiesta dall'Europa. Il ministero, ha spiegato Tria, sta facendo i calcoli.

La notizia sarebbe quindi che il governo sta preparando una manovra correttiva di fine anno, da 5 miliardi. Quella ereditata dal prevedente governo, che si pensava fosse stata in qualche modo superata. Il ministero dell'Economia non conferma e sottolinea come la richiesta della manovra da parte dell'Ue non sia ancora arrivate.

Sarà comunque impossibile per quest'anno rispettare gli impegni della maggioranza. Ma anche per il prossimo il sentiero è strettissimo. Nel 2019 l'Italia dovrà migliorare il deficit strutturale dello 0,6% del Pil. E rimane fermo l'Impegno a ridurre il debito pubblico, ha ribadito il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis.

Dalle parti di Bruxelles, insomma, nessuno ha intenzione di fare sconti all'Italia e la previsione degli analisti è che alla fine i nodi verranno al pettine. È il momento giusto visto che mercoledì si è chiuso il lunghissimo salvataggio della Grecia.

All'Eurogruppo (il vertice dei ministri finanziari di area euro) è stato raggiunto un accordo sull'uscita della Grecia dal programma di aiuti. Dal 20 di agosto, data di scadenza del terzo programma di salvataggio, Atene potrà ricominciare a camminare da sola e a tornare sui mercati a finanziari, anche se sempre sotto vigilanza.

Già da un po' gli azionisti di maggioranza dell'Unione europea, Francia e Germania, stanno preparando un nuovo meccanismo di salvataggio. Quello che sarebbe dovuto essere il Fondo monetario europeo, idea poi tramontata a favore di un meccanismo diverso. In sostanza il cuore della discussione sulla nuova governance è da una parte il nuovo bilancio europeo (che all'Ecofin di ieri è stato di fatto bloccato dai paesi del Nord Europa.

Poi c'è il nuovo meccanismo salva stati. Una Troika in versione europea secondo l'esponente di Forza Italia Renato Brunetta che potrà concedere ai Paesi in difficoltà dei prestiti, anche per ridurre le sofferenze bancarie.

I requisiti per accedere al fondo sono come noto proibitivi per le banche Italiene. «Non c'è solo il piano immigrazione, anche la riforma della governance economica deve essere stoppata», ha commentato la capogruppo di Forza Italia alla Camera Mariastella Gelmini.

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